L’Orso è l’obbiettivo

L’Orso è l’obbiettivo

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SPEDIZIONI FOTOGRAFICHE LONTANE DAI CLICHE

Ci sono viaggi da cui non si torna indietro, grazie all’intensità dei ricordi che ravvivano con forza l’esperienza vissuta… Immersione nella vita selvaggia, natura incontaminata e incontri decisamente insoliti, le spedizioni fotografiche alla ricerca degli animali nel grande nord canadese,

sono di quei viaggi che restano nell’anima per sempre.


Primo piano su due viaggi d’osservazione, “infinitamente natura” nel Nord del Canada
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Oggi, Looking for Charly vi racconta due di queste esperienze. Cominciamo con un’incursione nel territorio dei leggendari grizzly della Colombia Britannica e continuiamo con un’immersione nelle acque gelide del regno degli orsi polari.

Pronti a partire sulle tracce del più emblematico mammifero dell’America del Nord ? Attenzione si tratta di quello vero e non di un cartone animato!

E l’Orso d’oro va a

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SPEDIZIONE FOTOGRAFICA FIANCO A FIANCO CON GLI ORSI POLARI

E MARIO CYR

Immergersi con gli orsi polari (si, si avete letto bene, qui si parla di immersioni!) con uno dei più grandi specialisti al mondo dello scatto sott’acqua, oserei chiamarla semplicemente: l’esperienza più incredibile che si possa fare nella vita.

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Ma chi é’ Mario?

Lo Spielberg delle profondità oceaniche, Mario Cyr cattura le meraviglie nascoste nelle acque glaciali che si contendono il National Geographic e gli altri produttori di fama mondiale, per citarne alcuni BBC, Disney, Arte et Discovery Channel.

Per loro questo avventuriero originario del Quebec ha sfidato i ghiacci dell’Artico e dell’Antartico alla ricerca delle più belle immagini mai catturate.

Se i suoi film parlano di un mondo che, ahinoi, i giovani sotto i 20 anni non possono conoscere (il riscaldamento globale ne è tristemente la causa) le sue conferenze catturano e affascinano un pubblico giovanissimo grazie alle sue incredibili storie e alla natura insolita delle sue spedizioni.

Ci vuole coraggio per immortalare queste meraviglie della natura e Mario ne ha da vendere, è lui il primo ad immergersi e ad accompagnarvi in questo inedito «faccia a faccia» con trichechi, foche, beluga, orsi polari e squali bianchi…brivido garantito ed in versione originale!

 

« Le conoscenze acquisite nel corso degli anni sono inutili se non le condividiamo ». (Mario Cyr)

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Il campo 

Acccompagnati da Mario, esperto cineasta subacqueo, accampati nelle terre ancestrali degli Inuit, navigherete alla ricerca di narvali, beluga e trichechi. Direte ciao ai radianti caribù illuminati dal sole unico di mezzanotte. Un po’ più in là le foche del parco nazionale di Ukkusiksalik posano per uno scatto d’autore tirando fuori la testa dall’acqua mosse quanto voi dalla curiosità. E poi, un movimento a pelo dell’acqua attirerà la vostra attenzione. E’ lui, l’orso polare che nuota pacifico e indisturbato, il momento perfetto è arrivato… buttatevi in mare e nuotate fianco a fianco di sua maestà, il re dell’Artico. Nell’acqua, il suo ambiente naturale, vi stupirà per la sua grazia, per i suoi movimenti sincronizzati, per la sua mole e la sua forza cosi’ evidenti ma delicate. Lui nuota a qualche metro da voi, e voi state vivendo un’esperienza unica che fino ad oggi é stata solo per pochi.…

Miglior momento per l’osservazione dell’orso polare : tra il 15 giugno e il 1° di luglio.
Edizione 2019 : Contattateci.

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LOOKING FOR GRIZZLYS, SAFARI FOTOGRAFICO
CON DENIS PALANQU
E

Mentre qualsiasi essere umano (sano di mente) spera di non trovarsi mai faccia a faccia con un grizzly, Denis Palanque spera di trovarcisi ogni santo giorno. E in effetti avere la possibilità di vedere Denis interagire e fotografare un grande orso solitario è davvero un’esperienza unica.

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Ma chi é Denis?

Denis Palanque é un fotografo naturalista, specializzato in conservazione, ambiente e scienza. Avrete già avuto modo di vedere le sue magnifiche foto sulla prima pagina del National Geographic o nei reportage della rivista «Terre Sauvage ».

La sua doppia carriera di fotografo e biologo gli consente di cogliere questi meravigliosi animali con la sensibilità dell’artista e la conoscenza dello scienziato, un connubio inedito che fa di questo esperto viaggiatore la guida ideale per immortalare il vostro incontro con il grizzly.

Durante tutto il viaggio, Denis condividerà con voi la sua arte e la sua tecnica di fotografo naturalista. La composizione delle immagini, l’equilibrio dei contrasti, la connessione con l’animale sono la chiave per scatti emotivi, momenti indimenticabili e selvaggi.
“Le nostre fotografie non si possono più accontentare di trasmettere un messaggio o un’informazione impacchettata e piacevole agli occhi. Le nostre foto devono incoraggiare lo spettatore a porsi delle domande sul suo ruolo e sulla sua relazione con la natura.”

(Denis Palanque)

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Il campo

A bordo del vostro barchino, al centro del fiume Atnarko, protetti dal vostro obbiettivo, trattenendo il respiro vedrete all’improvviso l’ingombrante silhouette bruna, su due zampe pronta a buttarsi sulla preda (Aiuto! Non parlo di voi ma del salmone !) A quel punto vi sentirete tutt’uno con la natura, parte di quel momento magico, ma non sarà comunque un buon motivo per avvicinarvi troppo al nostro mitico mammifero, sceso dalle montagne per approfittare della risalita dei salmoni selvaggi nei corsi d’acqua del Parco di Tweedsmuir, il grizzly sta cacciando. La potenza della natura, gli artigli usati abilmente, lo sguardo famelico, la forza bruta e la pelliccia che splende grazie ai riflessi del crepuscolo sull’acqua creano un contrasto estetico violento e bellissimo, crudele ed emozionante, pauroso e sensuale che affascina il fotografo esperto tanto quanto il principiante.

Miglior momento per l’osservazione dei grizzly del Parc de Tweedsmuir : dal 25 agosto al 15 ottobre.
Edizione 2019 : Contattateci.

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Glamping in quota

Glamping in quota

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UN’ESPERIENZA PER ASSOPORARE LA VITA NOMADE

Alternativa glamour al campeggio classico, le glamping é arrivato anche in Laddakh. Un’esperienza per assaporare la vita nomade degli esploratori trans-himalayani del passato ma con più confort ela durezza dell’Himalaya in meno

Nell’estremo nord dell’India, il Ladakh con i suoi paesaggi mozzafiato circondati da misteri insondabili e le bandiere colorate che danzano in osmosi con il vento. Arroccati nel cuore delle montagne, vi presentiamo due campi lussuosi che vi faranno vivere un’esperienza affascinante tra i sentieri inesplorati del etto del mondo. In questi luoghi, dove i punti di riferimento spazio temporali spariscono non é raro di immaginarsi un’esploratore, un principe rajpute, un ricco Lord inglese in cerca di avventure e di scenari completamente differenti.

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Il Ladakh ? Si ma vissuto alla Charly

Provate ad immaginare…
E mattina ed emergete pigramente dal vostro letto a baldacchino con lenzuola di lino quando qualcosa vi attira irrimediabilmente al di fuori delle pareti (di tessuto) della vostra tenda color sabbia. Il suono di un gong in lontananza ? Il canto sordo di un sacro mantra ? Un’onda misteriosa ? Molto meglio ! Una volta che avrete appoggiato i piedi sul teck del terrazzo privato della votra tenda capirete…Davanti a voi il monastero di Thiksey, che arroccato sul suo sperone roccioso rende grazie alla cultura ancestrale di questi luoghi e le vette himalayane sfidano inesorabilmente il cielo blu cobalto La vista spettacolare vi catturerà immediatamente e una sensazione di benessere invadrà il vostro corpo…e siamo solo all’inizio del viaggio !

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La valle del Indo in campo di lusso

Su queste terre dell’antica via della seta che collega il Cachemire a Kashgar, si nasconde un mondo a parte dove l’esperienza del viaggio prende un’altra dimensione. Percorrendo la alta valle del Indo, arroccata a 3.500 metri sarete storditi dalla purezza cristallina di questi paesaggi tanto da sentirvi quasi in assenza di peso. Le giornate scorrono tra esplorazioni monastiche, trekking, cerimonie buddiste e sessioni di rafting sull’Indo.…

Poi arriva il momento dell’agoniato riposo. Il vostro nido arroccato sul tetto del mondo si apre a voi per offrirvi un rifugio dal DNA chic e singolare. Mobili d’epoca, raffinate boiseries, tocco coloniale e fascino britannico. Questo é il Glamping e vi farà sentire il Laddakh nel profondo della vostra anima..

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Glamping nella valle della Nubra

Il vostro viaggio itinerante trans-himalaiano vi porta sempre più in alto, fino a flirtare con il Kardoung-la, uno dei passi di montagna più alti del mondo, a ben 5.359 metri di altezza. Soggiogati dall’imponenza delle rocce minerarie arriverete infine alla Valle della Nubra, ranicchiata tra le cime frastagliate e il cielo, come fosse congelata nell’eternità. In questa parte del Laddakh le montagne guardano dall’alto oasi verdeggianti, dune di sabbia bianca e limpidi ruscelli . Le giornate oscillano tra visite nei villaggi, immersioni monastiche e cotemplazione himalaiana..

Poi arriva l’ora di esplorare nuovi picchi dal vostro accampamento di lusso semi effimero. Decorazioni dandy, cucina sofisticata, il vostro butler privato, bagni in ottone e tramonti magici sull’Himalaya. Tutto qui obbedisce alla perfezione di quei luoghi rari in cui ci si dimentica per poi ritrovarsi al meglio. Per questo gli esseri umani non smetteranno mai di sognare.

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Quando andare​​
Tra giugno e settembre​​

Nous contacter

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Pazzi per il ghiaccio

Pazzi per il ghiaccio

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SOTO IL SEGNO DELL’ESTREMO

Dal Polo Nord al Polo Sud questo articolo vi farà toccare

con mano queste terre ghiacciate dal magnetismo estremo

Partenza per il sogno di una vita !
Lontano dalle folle e dal trambusto del mondo, parliamo di terre dimenticate che hanno il dono di magnetizzare i viaggiatori alla ricerca di sensazioni sempre più rare e inusuali
Oltre i confini degli emisferi del nostro pianeta, i poli sono quei luoghi che si faranno sentire come un ultimo rifugio per la civiltà moderna. Dall’assoluta purezza del Grande Nord ai territori estremi del Grande Sud, la squadra di Charly vi propone 4 idee di viaggio per tutti quelli che non hanno un cuore di ghiaccio
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Spedizione artica: Spitzberg

Terra di esplorazioni avvolta nel mistero, lo Spitzberg mette ancora i brividi grazie alle storie elettrizzanti degli esploratori che hanno avuto il privilegio di avventurarsi in questi luoghi. La più grande isola dell’arcipelago norvegese delle Svalbard, situata oltre il Capo Nord, è la patria di un mondo in cui i sensi e lo spirito perderanno di continuo i loro punti di riferimento.

Navigherete oltre l’80 ° parallelo, sentirete il crepitare del ghiaccio sotto il passaggio della barca, godrete dei profondi fiordi e vi ubriacherete della luce così particolare del Sole di Mezzanotte.
Non perdete mai di vista la natura che vi sta intorno e scorgerete, trichechi, balene, volpi artiche, narvali, lepri artiche, pulcinelle di mare e sua maestà il re del nord l’orso polare, che se ne sta li’ sulla banchisa, predatore indiscusso. L’incontro con l’orso bianco vi lascerà di ghiaccio!

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Un viaggio «Inuit » in Groenlandia

Solo menzionare il suo nome, Groenlandia, è sufficiente per evocare il silenzio dei grandi spazi artici spezzati dal rumore dei blocchi di ghiaccio nel mare. Avventurarsi sulla più grande isola dell’Artico (e del mondo!) è riconnettersi con la natura grandiosa, cruda, selvaggia e primitiva delle terre polari inesplorate.

Lare kayak tra gli iceberg XXL, dare del tu alle balene di Disko Bay, fare escursioni lungo il fiordo di Ilulissat e prendere le misure dei più grandi ghiacciai dell’emisfero settentrionale.
Provera brividi di piacere quando il sole estivo gioca con le ombre e gli straordinari mostri di ghiaccio brillano di 1000 riflessi bluastri, dorati e iridescenti. E se infine, avrete voglia di rompere il ghiaccio, la cultura ancestrale delle comunità Inuit e i loro luccicanti villaggi di legno sono lì per riscaldare l’atmosfera e raccontarvi storie di mondi lontani.

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Scalo in Patagonia australe

Agli antipodi di Spitzbergen e della Groenlandia, le sirene della mitica Ushuaia attirano irresistibilmente il viaggiatore che ama la natura e l’avventura. E si, Nicolas Hulot non si è certo sbagliato.
Ai confini dell’America Latina, la città più a sud del mondo apre infatti una porta sublime verso la “Tierra del Fuego” e i suoi paesaggi glaciali che vedono la catena montuosa delle Ande immergersi nel mare. Come non rimanere senza fiato davanti alla purezza delle sue cime innevate, dalla vastità dei suoi ghiacciai e dall’onnipotenza della natura selvaggia e volubile?

Attraverserete il labirintico Stretto di Magellano, che terrorizzava i marinai europei di una volta, guadagnerete Capo Horn, Canale di Beagle e l’isola di Magdalena salutando pinguini, foche, cormorani, gabbiani ed elefanti marini. In questo luogo chiamato “fin del mundo” sarete al sud del sud estremo…ma non ancora alla fine del mondo !

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​​​Una crociera d’esplorazione oltre il Circolo Polare Artico

Lasciando Ushuaia, la Terra del Fuoco si allontana gradualmente per lasciare spazio a un mondo come non esiste da nessun’altra parte sulla Terra. Eh sì, non siamo forse sul continente il più isolato, più freddo, più arido e il pianeta? Grande 26 volte la Francia e coperto 98% dalla calotta glaciale, questo territorio selvaggio e inesplorato, eroso dal mare e dal vento, deve la sua magia ai suoi paesaggi unici e selvaggi che sembrano usciti da una rivista stampata su carta, carta si, ma ghiacciata. Ma c’è ancora dell’altro, una sensazione di esaltante completezza, un “non so cosa” che questo paradiso bianco emana silenziosamente e connette in modo irrevocabile al profondo del nostro essere.

Guidati dai locali, (e cioè; leoni marini, pinguini imperatori, orche, balene megattere e albatros) navigherete sulla scia del comandante Charcot attraverso ghiacciai, iceberg e le cime frastagliate che si tuffano a picco nell’oceano. L’esplorazione oltre il Circolo Polare artico vi porterà dal passaggio di Drake, sorvolando la Marguerite Bay che esplorerete poi in gommone, la navigazione attraverserà poi la mitica linea del Circolo Polare Antartico: 66 ° 33 di latitudine sud… Dove solo una manciata di scienziati e qualche viaggiatore privilegiato ha avuto la fortuna di avventurarsi.

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– DA UN ESTREMO ALL’ALTRO –
Un viaggio «bipolare» tailor made

L’attrazione dei poli a volte è così potente da non saper da che parte cominciare … Per rimediare a questo dilemma, il team di Looking for Charly ha progettato un viaggio su misura di 50 giorni dedicato ad un’esploratrice avventurosa ed esigente.
Dallo Spitzberg al circolo polare artico attraverso la Groenlandia, l’Islanda, la Patagonia e l’Antartide, questo giro del mondo polare realizzato in due momenti, (estate / inverno) ha ispirato in noi questo articolo.

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72 ore a Copenaghen

72 ore a Copenaghen

Immersione, spirito hygge e indirizzi giusti 

Copenaghen si è guadagnata il suo posto nella classifica delle Smart cities come la più all’avanguardia del pianeta. Tra DNA ecologico, febbre da design, architettura sostenibile e arte di vivere hygge, la vibrante capitale danese diventa fonte d’ispirazione per le città che fanno fatica a reinventarsi.

Vi suggeriamo un week end a Copenaghen perché possiate toccare con mano la danish way of life. Un dosaggio perfetto tra cultura, patrimonio, audacia architetturale e calore nordico.

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Dall’aeroporto raggiungerete il vostro hotel. Acque limpide, biciclette che filano, aree verdi a profusione… Eh no, il vostro autista non vi sta portando in campagna, ma nel centro urbano di Copenaghen. Ora capirete perché la città che si é impegnata a divenire la prima capitale al mondo ad emissioni zero ha tutte le carte in tavola per riuscirci… 

GIORNO 1 – VENERDI 

Ore 17 – Posate le valigie all’hotel Le Nimb

Con i suoi motivi neo-moreschi, sembra che il Nimb sia stato teletrasportato dal Rajasthan… Invece no, l’hotel emblema della capitale della Danimarca con i suoi decori insoliti è situato proprio al centro dei celeberrimi giardini Tivoli. Un ristorante stellato, il rooftop meraviglioso, la SPA ultimo grido e le sue camere eleganti fanno di questo albergo un rifugio confidenziale decisamente adatto alle fughe romantiche.

Ore 20 – Fate un salto ai giardini di Tivoli

Quando il sole comincia a calare sulla capitale danese questo parco d’attrazione d’altri tempi romanticamente si illumina ed elettrizza le fredde notti di CopenaghenMercatini di Natale, piste di pattinaggio sul ghiaccio, vino caldo e mele candite lasciano il posto a fuochi d’artificio e concerti nei mesi primaverili ed estivi.

DOVE DORMIRE IN CITTA?

“I nostri 5 hotel preferiti.”

– Nobis hotel : quello senza tempo

– Hotel d’Angleterre : quello leggendario

– Hôtel Alexandra : quello design

– Skt Petri : quello hype. 

Sp34 : quello alla moda

GIORNO 2 – SABATO

Ore 9 – Dirigetevi verso il porto di Nyhayn

L’allegro porto di Nyhavn sembra essere stato progettato appositamente per gli amanti delle passeggiate e dei romanzi. Quando la città si sveglia, il sole sorge consegnando alla luce del giorno la magnificenza delle sue case multicolore, alberi maestri, gabbiani e barche pronte a salpare, qui si respira a fondo l’atmosfera delle città marittime del nord.

Ore 10 – Uno shot d’ispirazione creativa al museo del design

Installato in un antico ospedale del XVIII secolo il museo del design di Copenaghen rivisita con brio le forme, i colori e le geometrie. Tramite un percorso che parte dall’Art Nouveau fino ad arrivare ai giorni nostri, ripercorrerete la storia del design danese, dalle opere iconiche di Kaare Klint alle celeberrime sedie di Arne Arne Jacobsen.

Ore 11.15 – Passeggiata “reale” nel quartiere di Frederiksstaden

Solo un passo divide il design danese dallo stile Rococò del XVIII secolo all’interno del quartiere Reale di Copenaghen che ospita il feudo di una delle più antiche monarchie del mondo. Date il buongiorno alla regina ad Amalienborg Square, dove si trova la residenza invernale della famiglia reale. E non dimenticate che alle 11.27 suona l’ora del cambio della guardia.

Ore 12.30 – Assaporare i piatti emblema della moderna cucina gastronomica del nord

La cucina gastronomica vi dà appuntamento a l’Almanak per una degustazione del famoso smørrebrød rivisitato con maestria. Il ristorante situato nel porto in un elegante edificio Art Deco che sembra una nave, gioca con i sapori naturali e con i prodotti freschi di stagione.

Ore 14 – Alla scoperta della prospettiva archi-spettacolare di Copenaghen

Questa città, nata dall’unione tra la terraferma e l’acqua va scoperta e ammirata tra i suoi canali. Al caldo, seduti all’interno di un battello privato con un bicchiere di vino in mano, navigherete tra i capolavori architetturali della capitale. Sarà anche l’occasione di dire «Hej ! » alla famosa sirenetta, nata dalla fantasia dello scrittore Hans Christian Andersen.

Ore 16 – Immersione design a Strøget e nel quartiere latino di Copenaghen

Di nuovo sulla terraferma la zona pedonale di Strøget e il Quartiere Latino vi porterà nel cuore della vecchia Copenaghen. Gallerie d’arte, showroom, piazze lastricate, cortili e chiese sormontate da frecce… Che abbiate voglia di rinnovare casa, toccare con mano le tendenze del momento o respirare l’atmosfera della vita studentesca è questo il posto giusto!

Ore 17 – Arrampicarsi sulla torre Rundetarn

Nel cuore del quartiere latino dal DNA chic et Bohème un edificio che sembra la torre di Babele salta immediatamente agli occhi. La Torre Rundetarn, costruita nel XVII secolo ospita al suo interno il più vecchio osservatorio astronomico ancora in servizio in Europa. Arrampicatevi sulla scala a chiocciola e i vostri sforzi saranno ricompensati dalla spettacolare vista a 360°che domina tutta la città.

Ore 19.30 – Un volo nel gusto di Höst

Mobilio spaiato, cortile immerso nel verde, porcellane e decoro minimalista, i premi del design ricevuti da questo ristorante non si contano. Per quanto riguarda la cucina lasciatevi trasportare dai sapori sottili e dalle associazioni audaci della “bistronomia” nordica. Un universo di ispirazione che soddisferà tutti i vostri sensi.

GIORNO 3 – DOMENICA

Ore 9 – Fare come i Danesi

A Copenaghen anche i reali hanno la bicicletta e pedalano. E’ arrivato anche per voi il momento di inforcare la vostra bicicletta e mettervi in sintonia con il popolo che vi ospita. Pedalando senza fretta partirete dall’Opéra realizzata con marmo scuro e vetro affumicato per arrivare fino all’isola di Slotsholmen passando per l’imponente sagoma della Biblioteca Reale.

Ore 12.30 – Pranzo lungo il canale

Quando una bella pedalata all’aria aperta stimola l’appetito, non c’é niente di meglio che un pranzo da Kompasset situato in un affascinante edificio del XVIII secolo. I produttori di bussole che occupavano la vecchia fabbrica hanno lasciato il posto ai buongustai e agli amanti della decorazione alla ricerca del piacere hygge tipicamente danese.

Ore 14 – Passeggiata digestiva a Christianhavn

Gli stretti canali, le starde lastricate, le belle case del XVIII secolo rendono questo quartiere, che ci ricorda tanto Amsterdam, uno dei più raffinati ed affascinanti della città. Da non perdere assolutamente la Chiesa Vor Frelsers Kirke e il suo campanile a spirale, caratteristico dello stile barocco nordico, solo gli amanti delle sfide affronteranno la salita.

Ore 14.30 – Tra le spirali di una Copenaghen alternativa a Christiania

Nell’enclave di Christiania, pulsa il cuore di una comunità sociale sperimentale unica in Europa. Tra ateliers di artisti, street art, capanne colorate e una vita culturale estremamente attiva, scoprirete lo stile di vita di questo mondo a parte, di questa città nella città autogestita dai suoi circa 1000 abitanti.

Ore 17 – Prolungare l’immersione Design all’aeroporto o partire subito ?

Arrivate almeno 2 ore prima del vostro decollo all’aeroporto per passeggiare e scoprire che anche qui si riflette alla perfezione l’identità del design scandinavo, vanto di tutti i negozi di arredamento. 

COME ARRIVARE A COPENHAGEN ?

Volo DIRETTO da Nizza 2 ore e 25 :

All’andata come al ritorno, tutti i giorni eccetto
i martedì con Norwegian Airways.

Vollo DIRETTO da Parigi 1 ore e 55 :

All’andata come al ritorno, tutti i giorni con
Air France, Norwegian Airways, Vueling & EasyJet

​​E se aveste un po’ più di tempo:

– Incursione al museo d’arte moderna Louisiana, per rendere omaggio al genio di Warhol, Klein, Duffufet e molti altri, in un quadro splendido a bordo mare.
– Introduzione alla «nouvelle cuisine» nordica, in compagnia di una blogger, giornalista e scrittrice culinaria.
– Un po’ di shopping nella Jægersborggade, sotto il segno della moda e delle cineserie.
– Estensione a Bornholm, un’isola paradisiaca e poco frequentata nel cuore del Baltico…

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3 generazioni di «Charly’s angels» in Tanzania

3 generazioni di «Charly’s angels» in Tanzania

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Intervista di Simonetta 

Accento marcato, energia contagiosa, un’anima in continuo movimento: Simonetta la nostra travel designer gioca all’intervistata per raccontarci il suo ultimo viaggio africano, quello di 3 generazioni di donne, con una passione fortissima e comune; l’Africa

Un articolo pieno di sorprese, emozioni e colpi di scena che vi trasporteranno nelle riserve selvagge ed inesplorate del sud della Tanzania…per un ruggito di piacere!

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Prima di tutto, perché avete scelto il sud della Tanzania ?

“La scelta è semplice, nel sud della Tanzania la natura è forte, incontaminata, la bellezza dei paesaggi è intatta e le riserve sono poco frequentate dal turismo che preferisce le grandi e famose riserve del nord del paese. La mia Africa, quella vera, autentica, meravigliosamente spietata, insomma il posto perfetto per riunire 3 donne appassionate di savana.”

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​​Da dove nasce questa passione comune per l’Africa? L’amore risale alla mia infanzia. Avevo 10 anni quando mia madre portò a casa una leonessa di 20 giorni. Simba apparteneva ad un fotografo che cominciò a lasciarla a mia mamma quando doveva lavorare su altri progetti. Ci siamo talmente affezionati a lei che è diventata nostra ed ha vissuto con noi per più di 6 mesi. Ma non potemmo tenerla oltre, la legge lo impediva, e quando se ne andò per noi fu un vero e proprio lutto. Poco tempo dopo una tata somala sbarcò a casa ed il virus dell’africa si è definitivamente installato in noi. Da allora noi soffriamo di una malattia chiamata mal d’Africa, malattia che ha contagiato anche mia figlia, 3 generazioni innamorate di questo meraviglioso paese: mia mamma, (83 anni) io, Simonetta (48 anni) e mia figlia (21 anni), era d’obbligo quindi regalarci questo viaggio multi generazionale.”

Quale è stato il momento clou del viaggio? “Abbiamo avuto moltissimi momenti forti. In verità ci sono solo momenti forti durante i safari, anche quando si rientra al lodge, la savana è tutt’intorno, sempre. Se però devo sceglierne uno è stato quando ci siamo ritrovate faccia a faccia con una famiglia di giovani leoni nella riserva di Selous. Questa scelta è dettata ovviamente dal debole che abbiamo per questi gattoni selvatici… quando ci siamo ritrovate ad un metro da loro ho avuto l’impressione di tornare bambina e ho sentito che mia mamma stava provando la stessa cosa. Ci siamo emozionate, trovarsi nel mezzo della natura più selvaggia senza nessuno intorno eccetto gli animali è una sensazione incredibilmente forte che ti fa dimenticare tutto e vivere momenti solo tuoi. Quando poi ci siamo guardate abbiamo realizzato che il branco era composto da 2 vecchi maschi, qualche cucciolo e molte femmine, 3 delle quali, fiere, ci osservavano da un punto più alto. Potremmo giurare di aver visto che ci hanno fatto l’occhiolino!”

​​Il più grande brivido? “Sicuramente l’incontro notturno con i pachidermi a Ruaha. Stavamo guidando a fari spenti prima di fermarci nel bel mezzo della savana e della notte. Non si vedeva nulla, ma il rumore intorno a noi era inequivocabile, rumore di rami rotti, di passi e respiri, sempre più vicini. Gli elefanti erano lì, tutto intorno a noi. Sentire il rumore della savana e viverla così da vicino è un’emozione che non si può descrivere. Poi il ranger ha acceso la torcia, e questo non è piaciuto, ma proprio per niente, alla mamma elefante con il suo piccolo a 3 metri da noi. Il suo barrito di rabbia mista a paura non lo dimenticheremo mai e il suo cucciolo ha dimostrato lo stesso temperamento e la stessa collera. Ci siamo sentiti così piccoli davanti a tutta quella potenza…”

ll più grande momento di beatitudine?“Senza dubbio il trekking con gli scimpanzé nel parco di Mahale Mountain. Il lodge, difficile da raggiungere, si trova nel cuore di una riserva vergine ed immacolata. Qui si è lontani da tutto, in un territorio incontaminato che ospita una delle ultime colonie di scimpanzé selvatici al mondo. Davanti a noi le acque incontaminate del lago Tanganyka, dietro una montagna ricca di sorgenti e cascate rombanti. E quando ci si inoltra nella foresta, la vista aguzzata le orecchie attente ad ogni minimo rumore l’eccitazione è altissima. E poi all’improvviso eccoli, a terra sugli alberi, sono dappertutto. Hanno un’aria familiare. Maschi che mangiano, femmine che allattano, cuccioli che giocano, vecchi che ti scrutano. Ti senti osservato, ti guardano negli occhi, si avvicinano, sono enormi, molto più di quanto ti aspetti, con i denti grandi e gli occhi neri profondi. E come in un sogno ad occhi aperti (il più bello di sempre) il tempo si ferma e tu sei un puntino nell’immensità della natura”

La sensazione più forte ? “Tuffarsi e nuotare con gli squali balena, la sensazione è stata…gigantesca! Eravamo al largo dell’isola di Mafia, nelle acque del primo parco marino della Tanzania. Dal barchino si vedono già benissimo questi bestioni che nuotano lentamente mentre si nutrono di plancton. Quindi mia mamma che a 83 anni non se l’è sentita di tuffarsi si è goduta lo spettacolo all’asciutto, mentre mia figlia ed io volevamo vivere quest’esperienza in acqua da tempo. Ad ogni tuffo con maschera e boccaglio ci ritrovavamo faccia a faccia con una di queste creature marine giganti, mentre intorno a noi ce n’erano almeno altre 40 o 50 di tutte le taglie, di tutte le età. Le loro silhouette, il loro movimento, la loro pelle a pois e la dolcezza infinita di questi giganti del mare ci ha fatto vivere un momento di grande emozione e serenità…niente a che vedere con il film “lo squalo”!!

L’emozione più forte?

“Eravamo nel nostro lodge, nel cuore della savana e habitat naturale dei leopardi e giustamente una femmina di leopardo aveva scelto la terrazza del bungalow vicino al nostro per dare alla luce i suoi cuccioli. È stato allo stesso tempo emozionante e terrorizzante vedere une mamma leopardo allattare i suoi cuccioli a pochi metri da noi. Non potremo mai ringraziare madre natura e madre leopardo per averci fatto questo meraviglioso regalo. Allo stesso tempo l’adrenalina era assicurata, non abbiamo mai potuto abbassare la guardia, una femmina di leopardo con dei cuccioli da proteggere non ama essere avvicinata e disturbata, i rangers del lodge vegliavano costantemente su di lei e su di noi. È stata un’esperienza unica, forte e rarissima, quando si dice “into the wild”… 

Lo spavento più grande ?

“Ho scelto questa foto perché trovo che incarni alla perfezione «tre generazoni di charly’s angels » con una grande passione comune, i grandi spazi, la natura selvaggia, gli animali, la libertà, in una sola parola l’Africa . È una foto per noi preziosa, un ricordo indelebile di questo meraviglioso viaggio, noi 3, insieme.”

Cosa stupisce ?

“Quando si pensa alla Tanzania del Sud, ci si immagina una natura brulla, secca, con pochi alberi e senz’acqua. Invece contro ogni aspettativa vi troverete immersi in una natura ricca, folta, verdeggiante. Gli alberi di acacia in fiore a Selous, l’acqua cristallina del lago Tanganika, l’erba verde dove brucano migliaia di impala a Ruaha vi faranno ricredere sull’idea che avete dell’Africa. È stato, come sempre, per mia figlia, mia madre e me, anche se conosciamo bene questo meraviglioso continente, un momento di grande stupore e meraviglia. Questo paese non delude mai! “

Il lodge che avete preferito ?

“Il nostro lodge nel parco di Selous era semplicemente incredibile. Un’oasi di quiete, eleganza, classe e confort nel cuore di una riserva grande quanto la Svizzera. In questo luogo segreto e completamente fuori dal mondo il lusso è dappertutto. Dalle tende di tessuto spaziose, aperte e perfettamente integrate nella natura. Dalla doccia esterna (ma anche da quella interna) da cui sentirete grugnire gli ippopotami che vivono nel lago sottostante. Dalla tavola apparecchiata con gusto, fini porcellane e bicchieri di cristallo. Al servizio impeccabile e semplice, allo staff affettuoso e attento. La dimensione umana qui va oltre a tutto, il manager del lodge ad esempio è appassionato di costellazioni, la sera, dopo cena lontano da luci e rumori con un bicchiere di vino in mano vi racconterà di stelle, pianeti, via lattea…naso all’insu’ la volta celeste vi lascerà senza parole”.

Una raccomandazione ai viaggiatori che vorrebbero avventurarsi nel sud della Tanzania?

“La domanda classica dei viaggiatori è «qual è il miglior periodo per viaggiare in Tanzania del Sud”. Sono solita rispondere “la stagione secca» anche se in realtà ogni stagione ha i suoi vantaggi. Io cerco sempre di viaggiare fuori stagione, all’inizio della stagione delle piogge. La natura è più rigogliosa e c’è poca gente, si ha l’impressione di essere soli al mondo e di avere i parchi solo per sé e questo non ha prezzo”

L’ultima parola?

“Non una parola ma un ricordo ha avuto l’ultima parola sul nostro viaggio. Stavamo raggiungendo la pista di decollo di Ruaha per tornare in Europa quando una famiglia di ghepardi, erano almeno una decina, è venuta a salutarci. Ci siamo fermati e loro si aggiravano curiosi e tranquilli intorno alla macchina, abbiamo avuto la sensazione che ci volessero impedire di partire, un momento, l’ultimo indimenticabile.”

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