Il ritorno di Fanny dall’immemorabile terra di Papua Nuova Guinea

Il ritorno di Fanny dall’immemorabile terra di Papua Nuova Guinea

Il ritorno di Fanny dall’immemorabile terra di Papua Nuova Guinea
Come tuffarsi in un’esperienza unica, dove il tempo sembra essersi fermato, per un soggiorno dalle mille sensazioni, in una terra ai confini dell’Indonesia.
Con la promessa di una futura incredibile crociera, in esclusiva per Looking For Charly.

La ragione di questa scelta?

L’Indonesia, il paese in cui vivo da ormai 10 anni, è una fonte inesauribile di sorprese. Nel periodo invernale – quello che corrisponde alla stagione Europa di chi legge – le piogge hanno il sopravvento, sia qui che in tutto il sud-est asiatico. Tuttavia, nell’arcipelago più grande del mondo – luogo a me particolarmente caro, esiste una regione in cui le stagioni sono invertite: la Papuasia Occidentale – la parte indonesiana dell’isola della Nuova Guinea. E quest’anno ho deciso di visitare, proprio questa magica terra lontana.
A spron battuto verso est, mi sono spinta in alto, percorrendo prima un sentiero tra le montagne abitate dalle tribù papuane; poi, a bordo di una magnifica Phinisi, con la testa sott’acqua – sono finalmente riuscita ad esplorare l’affascinante ricchezza dei fondali marini del Parco Nazionale del Raja Ampat.

Baja Caaliforniaa Basse Californie Mexxique

Puoi parlarci del tuo diario di viaggio?

La prima tappa di questo periplo durato 14 giorni è stata la valle di Baliem – nel cuore della Papuasia Occidentale, raggiungibile da Jakarta passando per l’aeroporto di Jayapura prima di arrivare a Wamena, destinazione finale.
In questa valle di spettacolare bellezza, spesso descritta come un paradiso nascosto, nulla è paragonabile a ciò che si conosce o si immagina dell’Indonesia. I paesaggi, così come gli abitanti, sono assolutamente atipici. Questa valle isolata, dagli scenari mozzafiato, è caratterizzata da maestose montagne e da verdi abissi in cui si nasconde una grande biodiversità di piante e animali endemici.
I fiumi tumultuosi che la attraversano, sono fondamentali per la vita delle comunità locali composte da diversi gruppi etnici, tra cui le tribù Dani e Yan. Nei loro stili di vita tradizionali, si conservano vive le loro usanze ancestrali. I loro villaggi, costruiti secondo tecniche antiche, si confondono con la pittoresca bellezza del luogo.
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Saudi Pavilion @Alefa Press

Ma dove dormire in questa terra all’altro capo del mondo?

Per scoprire le migliori “accommodation”, quelle più confortevoli possibile – “in stile Charly'” – abbiamo allestito un campo base presso il Baliem Valley Resort. I viaggiatori che lo desiderano possono anche unire l’esperienza dei pernottamenti in famiglia, sicuramente più rudimentali ma con un tocco unico di autenticità.
Il Baliem Valley Resort nasce da un progetto ad opera del Dott. Weiglein, grande esploratore delle culture oceaniche. Nel 1997, se ne inizia la costruzione, grazie ad un progetto pionieristico per il turismo, in quella che era ed è ancora la provincia più remota dell’Indonesia. In seguito all’approvazione definitiva – concessa dallo stesso presidente Suharto – viene inaugurato alla fine del 1999, e da allora rimane una solida meta per avventurieri in cerca di terre lontane.
L’ecolodge è ora gestito dal figlio del Dott. Weiglein – il quale, seguendo le orme del padre-esploratore – cerca di mantenere uno stretto equilibrio tra l’impatto ambientale, e il comfort ottimale per i viaggiatori. Il lodge è costruito con materiali locali e sostenibili, armoniosamente integrati nel paesaggio, capaci di rivelare panorami mozzafiato. La sua gestione è incentrata sulla sostenibilità ambientale e sociale, attraverso la raccolta rifiuti, l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, il sostegno alle comunità locali e la conservazione della cultura ancestrale. Questo tipo di gestione prende in questo luogo un reale significato e ancora una volta ci sentiamo super orgogliosi di poter partecipare a questo esempio miracoloso di struttura alberghiera durante la nostra visita.

@OUALALOU&CHOI&Metrochrome

Quanto tempo si può rimanere lì per ottimizzare?

Il soggiorno minimo raccomandato comprendere da 3 a 5 notti, il tempo necessario per vivere un’esperienza immersiva in questa regione incontaminata. Accompagnati da guide assolutamente locali, le attività e le escursioni proposte mettono in risalto la ricchezza naturale e culturale della valle. In programma: incontri con le comunità tribali “papuane”, per capire il loro stile di vita basato sull’agricoltura, la caccia e la raccolta di piante e colture.
Si possono apprezzare esempi della loro cultura caratterizzata da rituali, canti, danze e credenze animiste. Escursioni in montagna, lungo i fiumi, in paesaggi incantevoli. Visite ai villaggi tradizionali, e alle concentrazioni di dimore “honai” costruite con bambù e foglie di palma. La struttura della società di questi popoli è molto complessa, basata su lignaggi e organizzata in clan. Queste popolazioni attribuiscono grande importanza alle cerimonie tradizionali, come le feste del raccolto e i rituali funebri. Tutto appare estremamente desueto e sconcertante!

@calatrava.com

E per quanto riguarda la sicurezza in loco?

Gli abitanti della Papuasia hanno un carattere forte e lineamenti impressionanti, ma rimangono sorprendentemente educati e sempre pronti a stringere a tutti la mano al primo incontro. L’organizzazione, la gestione dei clienti e la sicurezza sono perfettamente gestite dal resort e dal suo proprietario. La struttura sociale è basata su tribù, e questo rende questa regione tremendamente affascinante. Di tanto in tanto, può esserci un po’ di agitazione interna, ma il team locale ne è perfettamente informato e riesce a suggerire le zone a rischio da evitare….
Personalmente, non ho mai avuto nessuna sensazione di insicurezza durante il mio soggiorno. Solo qualche sguardo insistente a causa dei miei capelli biondi, ma questo succede in ogni zona in cui il bruno è il colore predominante.
Anche se già conoscevo queste popolazioni attraverso le mie numerose letture, ritrovarmi nella valle di Baliem mi ha offerto la rara opportunità di realizzare il mio sogno da esploratrice. È stata l’opportunità ideale per me di avventurarmi al di fuori dei sentieri battuti e di incontrare queste tribù antichissime, per esplorare le loro usanze secolari e scoprire un mondo incontaminato, allo stesso tempo sorprendente e stimolante.

@V8-Architects©Jeroen-Musch

Come esplorare il resto dell’arcipelago?

E dopo 4 notti in montagna (al fresco) arriva il momento di tornare al caldo tropicale e raggiungere Sorong, situata sulla costa all’estremo ovest di Papua, facendo scalo a Jayapura. Questa città non ha in realtà niente di particolare, se non rappresentare il porto di partenza delle crociere che portano a Raja Ampat.
Da qui, sono salita a bordo di una Phinisi, una magnifica barca a vela tradizionale indonesiana, emblema dell’arcipelago. Costruite con maestria tramandata di generazione in generazione, queste imbarcazioni sono spesso realizzate in legno tropicale, come il teak o l’ironwood, riuscendo così a rimanere resistenti ed eleganti.
Ed eccomi a bordo, per 9 notti, in giro per il Raja Ampat, uno spettacolare arcipelago incastonato nel cuore del Triangolo dei Coralli, un parco nazionale marino e terrestre rinomato per essere uno dei più ricchi di biodiversità al mondo. In programma: barriere coralline, isole, mangrovie ma anche foreste tropicali e incredibili ecosistemi di terra.
Una destinazione che promette esperienze indimenticabili. Amanti della natura, appassionati di immersioni (subacquee e non) e patiti di mete incontaminate e spettacolari, il Raja Ampat è il posto per voi !

@V8-Architects©Jeroen-Musch

Un’esperienza di cocooning ?

Non solo il grande comfort e il servizio di alta qualità tipico delle barche a vela, ma anche la disponibilità e la gentilezza dell’equipaggio indonesiano, unito al piacere di lasciarsi trasportare in tutta libertà da un posto ad un altro. Tutti luoghi tremendamente sorprendenti e unici, direi una crociera indimenticabile.
Per me è stata, e rimarrà sicuramente, tra i miei tanti viaggi, una delle esperienze più memorabili.

Affascinata e sicura della bellezza di questo viaggio “assolutamente atipico ed unico” in questo universo remoto, non ho potuto non avere il desiderio di creare un viaggio ancora più speciale rispetto ai miei soliti… Continuate a seguirmi e presto Charly vi sorprenderà – con l’offerta di un’avventura “di lusso” – in esclusiva – che vi porterà a visitare le più belle meraviglie naturali e sottomarine del Raja Ampat, fino ai confini delle pianure della Papua del Sud, per incontrare le tribù Asmat con cui comunicare grazie alla presenza unica e speciale di Marc, figlio dell’esploratore Dott. Weiglein, sospesi sulle acque del tumultuoso fiume locale e dei suoi affluenti.

Auguri 2024

Auguri 2024

A tutti i nostri viaggiatori,

­ ­ ­ ­ Desideriamo esprimere la nostra gratitudine per il vostro continuo supporto e la vostra fedeltà durante questi mesi ricchi di esperienze, ognuna delle quali unica.


È stato un piacere ricevere i commenti al vostro ritorno e vedere il passaparola diffondersi.
Questo è sicuramente uno degli aspetti più gratificanti della nostra missione.


Mentre gennaio è il mese della ripresa per tutti, noi siamo già al lavoro e stiamo già pensando ai numerosi viaggi che il 2024 ci riserva nel calendario.


Con questi sorrisi, che riflettono la complicità del nostro team, auguriamo che il vostro orizzonte sia colmo di scoperte ed emozioni.

Ceylan, l’Intervista al ritorno da un viaggio

Ceylan, l’Intervista al ritorno da un viaggio

L’Intervista al ritorno da un viaggio
Uno sguardo all’antica Ceylon vista attraverso gli occhi di Héloïse, Partner
dell’agenzia e Travel Designer a Monaco.
Sri Lanka, un paradiso affascinante, una destinazione delle più sorprendenti….

Eccoti appena tornata. Cosa consiglieresti di visitare ai viaggiatori alla prima esperienza in questo paese?

Beh, le mete classiche, direi! Si potrebbe giocare a fare gli esploratori e visitare Sigiriya arrampicandosi sulla misteriosa Rocca dei Leoni. Fermarsi a visitare la città sacra di Kandy al centro dell’isola, famosa per i suoi numerosi templi buddisti. Saltare sul treno panoramico per nascondersi tra le montagne circondati dalla giungla. Sostare in una delle piantagioni della regione montana di Ella immersi nel passato coloniale dei coglitori di tè = passar la notte in una fabbrica ora adibita a hotel ancora in funzione. Divertirsi a fare un corso di cucina locale nel bel mezzo di un giardino di spezie. Esplorare i territori selvaggi di Yala. Ammirare, nel corso dei safari – la fauna selvatica nel suo ambiente naturale.
Finire in bellezza lungo le coste meridionali di Welligama per godersi qualche giorno di riposo e confondersi con le immagini stile cartolina di tramonti che fanno da sfondo ad impavidi surfisti. Nove/dieci notti potrebbero già essere un buon inizio.

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Quali alberghi ti sono particolarmente piaciuti?

Jetwing Vil Uyana : nella parte nord. Uno degli hotel più iconici dello Sri Lanka. A due passi da siti Unesco come quello di Sirigya, facilmente raggiungibile in bicicletta. Questo eco-resort di lusso si erge nel cuore di una foresta abitata da lemuri endemici, in cui l’edificio principale si specchia in uno stagno cosparso di ninfee. Le ventitré stanze, realizzate in bambù e canne, aprono la vista all’ampia distesa di risaie. Tutti questi luoghi sono la massima espressione di un turismo lento, sostenibile. Tutto rispetta le produzioni a kilometro 0, le erbe aromatiche e le verdure cucinate in modo sublime dallo Chef, provengono direttamente dall’orto. L’hotel è un sito sperimentale per la conservazione delle specie, per il turismo ecologico e anche sociale. La semplicità di un lusso che torna alle origini, proprio come piace a noi.

Nella zona sud, Uga Chena Huts l’hotel Chena Huts, si mimetizza perfettamente lungo una spiaggia orlata di dune e di rocce, al confine con lo Yala National Park, grande riserva di animali selvatici abituati a far capolino tra i cespugli.

Il lodge si distingue per le sue 14 “capanne” – più 2 che saranno terminate nel 2023 – sontuosamente allestite e dotate di vasca di immersione ad acqua fredda. Tutte le capanne in legno sono immerse nella rigogliosa vegetazione, il che garantisce agli ospiti un’intimità praticamente perfetta.

Simili a nidi dai tetti di paglia, le capanne sparse lungo i sentieri, permettono agli animali di approfittare pienamente del loro parco giochi. Basso consumo energetico, uso di pannelli solari, tutto pensato per limitare al massimo l’impatto sull’ambiente. Il Gruppo Uga è rinomato per i propri sforzi al miglioramento della vita delle comunità con cui collabora, e per il suo impegno nei confronti dell’ambiente.

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Raccontaci la tua esperienza sul posto:

Mi è stata riservata un’accoglienza molto calorosa da parte di quegli operatori desiderosi di mostrarci la loro cultura, rassicurandoci della perfetta organizzazione degli spostamenti e della sicurezza dei luoghi. Racconti di leggende avvincenti hanno caratterizzato le descrizioni inesauribili delle guide sulla storia dei siti culturali e religiosi visitati. La grande disponibilità mostrata dal nostro autista ha reso i trasferimenti semplici, senza intoppi e ricchi di aneddoti da ricordare. Ad ogni tappa, i servizi forniti sono stati celeri, discreti ma ricchi di attenzioni. Anche se in realtà non sembrava, parlando con gli operatori ci siamo resi conto delle difficili condizioni economiche che gli abitanti di quei luoghi sono obbligati ad affrontare.

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Perché considerare lo Sri Lanka una destinazione a parte, un luogo speciale ?

Abbiamo attraversato luoghi selvaggi, tra cui molti Parchi Nazionali. Dei luoghi iconici incontaminati come il Picco di Adamo. Inondati dall’atmosfera di tranquillità della regione montuosa e verdeggiante della zona centrale. Il senso di serenità sprigionato dalle spiagge immacolate del sud-ovest delimitate da filari di palme.
Per dirlo con una visione d’insieme, la spiritualità dell’ambiente circostante ha un effetto calmante, ti spinge a riconnetterti con la tua parte interiore e a lasciar andare il resto.
E laggiù, in quelle terre lontane, a meno di poche ore di distanza, i viaggiatori potranno osservare nel parco nazionale di Minneriya, l’elefante, il più grande mammifero terrestre, e più ad est (purtroppo non c’è stato tempo per noi di visitarlo), il più grande mammifero marino, la balena, nelle acque di Trincomalee.

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Perché andarci?

A parte i panorami magnifici, siamo rimasti totalmente disorientati e incredibilmente stupiti dalla diversità delle zone, dai paesaggi incontaminati, da una fauna molto ricca e dalla savana tropicale. Personalmente, da buona ammiratrice delle mete di alto livello, sono rimasta stupita dal numero di hotel di alta gamma, che operano anche nel rispetto dell’ambiente.
È questo il momento di sostenere l’economia del paese e di ripagare gli sforzi che tutti gli operatori locali stanno compiendo per mantenere il livello acquisito. Inoltre, considerando il budget per niente esagerato, si può tranquillamente alloggiare in alberghi magnifici e farsi viziare non solo dalle camere accoglienti ma anche dalle abbondanti e prelibate specialità culinarie..  

@V8-Architects©Jeroen-Musch

A proposito di gastronomia, si mangia bene in Sri Lanka?

La cucina dello Sri Lanka è ricca di sorprese, proprio come il suo territorio. Tutti riusciranno ad apprezzarla grazie alle diverse proposte che spaziano dalle sofisticate combinazioni esotiche alle semplici grigliate di pesce. Abbiamo gustato il curry in tutti i
modi possibili e immaginabili, accompagnato da spezie fresche che l’isola offre in abbondanza. Ma attenzione, anche se gli chef sanno bene come “adattarne” il gusto, non sempre le nostre papille gustative sono preparate a tali sapori. Troverete spezie ovunque, usate per la fragranza degli aromi che sprigionano ma anche per le loro proprietà medicinali riconosciute nelle terapie ayurvediche.

A chi consiglieresti questa destinazione?

La consiglierei a tutti! Come ho già detto, ce n’è proprio per tutti i gusti. Coppie, famiglie, amanti dell’avventura, escursionisti, amanti dello snorkeling, del diving, surfisti, patiti del benessere… ci sono persino campi da golf per golfisti d’esperienza! 

Cosa hai messo in valigia da riportare a casa?

Ovviamente il tè. Lo Sri Lanka è uno dei maggiori produttori di tè al mondo. Tè nero, il più diffuso, con cannella e zenzero. Spezie di vari tipi e anacardi!! !

@V8-Architects©Jeroen-Musch

Informazioni pratiche

Lo Sri Lanka? La percezione dell’affascinante “lacrima dell’India”, la piccola goccia alla fine della penisola indiana, è fortemente influenzata dalle notizie dei media, che la scorsa primavera avevano descritto il paese come vittima di un complicato contesto economico e politico. ! E invece …
In realtà neanche io, come molti altri viaggiatori, me lo sarei mai aspettato, ma questa destinazione si merita proprio il soprannome di Perla dell’Oceano Indiano, per la sua infinita bellezza. Crocevia tra l’Indonesia e l’India meridionale, è caratterizzata da un’atmosfera serena, da una popolazione gentile e premurosa, e la bellezza dei suoi paesaggi trascende quasi nella sacralità.
La mia idea iniziale era quella di avventurarmi per vedere con i miei occhi la situazione – ma in pratica – la presenza dei miei figli – due adolescenti di 15 e 17 anni, mi ha permesso di apprezzare interessanti sfaccettature di questa destinazione, tra cui le numerose e diverse attività offerte, i brevi tempi di trasferta e le sistemazioni accessibili alle famiglie, rendendo questo viaggio un’esperienza eccezionale

La stagione migliore per viaggiare in Sri Lanka?

Un vantaggio assoluto di questa destinazione equatoriale è il suo clima favorevole quasi tutto l’anno! Come tutti i paesi con importanti rilievi geografici, le stagioni variano in base alle regioni.
Parlateci dei vostri progetti e cercheremo di consigliarvi nel miglior modo possibile. Ricordatevi comunque che le temperature medie annue oscillano tra i 26°e i 28°gradi centigradi.
Voli diretti da Parigi. Possibilità di scalo a Nizza, Bruxelles o Milano..

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