L’Esperienza di una Vita – La Suite

L’Esperienza di una Vita – La Suite

Di recente, il team Charly vi ha raccontato alcuni dei suoi sogni più grandi, alcuni raggiungibili in un battito d’ali, altri decisamente più ambiziosi. Ma la lista si allunga man mano che esploriamo ogni angolo del mondo. I nostre globetrotter tornano sempre con un bagaglio di aneddoti e storie vissute, stuzzicando la vostra curiosità e il vostro immaginario. Mettetevi comodi, scopriamo insieme una selezione di destinazioni insolite.

Chine Tibet

Sul tetto del mondo

Héloïse (Monaco) ha avuto la fortuna di esplorare le zone più remote della Cina, avendo come base i lodge Songtsam, dedicati all’arte e alla cultura asiatica. Pur avendo soggiornato in rinomati hotel in vari continenti, qui tra Yunnan e Tibet ha vissuto un’avventura davvero unica. È stata una delle esperienze più toccanti e ispiranti, grazie anche alla premura delle persone che l’hanno accolta. Ogni struttura è posizionata in luoghi splendidi e isolati, di grande valore culturale. La maggior parte dei lodges conserva il fascino rustico e tradizionale di un villaggio del Yunnan.

Fondato nel 2000 da un ex documentarista tibetano, Songtsam punta a risvegliare le fonti di pace e felicità attraverso la guarigione fisica e spirituale.

Ogni lodge è posizionato in modo strategico in luoghi magnifici e isolati, di interesse culturale unico. La maggior parte delle strutture mantiene il fascino rustico e tradizionale dei villaggi dello Yunnan, perfettamente integrate nell’ambiente circostante grazie alla selezione accurata di artigiani che uniscono tecniche e materiali ancestrali a pratiche sostenibili.

Con le sue quattro strutture in Tibet (17 in totale in Cina), Songtsam mira a risvegliare nel viaggiatore la forza interiore e a ispirarne il potenziale. Il brand è anche un ponte culturale, che offre esperienze poliedriche che combinano laboratori culturali, vicinanza a siti spirituali, interazione con le comunità locali e l’opportunità di apprezzare l’arte e le tradizioni tibetane.

Dopo le escursioni, il personale in abiti tradizionali vi accoglie con tè allo zenzero, ideale per favorire l’acclimatazione, e con specialità regionali e frutta locale, mentre il fuoco scoppietta nel camino. Ogni lodge offre salottini intimi decorati con legno lucido, tessuti artigianali e antichità cariche di storia, in un connubio di design raffinato, comfort moderno e servizio discreto. È difficile non provare un brivido e una sensazione di benedizione di fronte agli scenari spettacolari che si stagliano tutt’intorno.

Il culmine dell’itinerario si raggiunge a Lhasa, esplorando i suoi luoghi iconici, attraversando la sua storia tumultuosa e tradizioni affascinanti, sorvolando già l’indomabile Himalaya. È il luogo supremo per i buddhisti tibetani, meta di pellegrinaggi intensi che possono durare settimane, mesi, o persino anni.

Il tempio Jokhang, il più sacro del Tibet, si visita fianco a fianco con i devoti, in una fervente atmosfera profumata dal fumo dei rami di gelso bruciati. Gli animi si calmano seguendo le migliaia di candele al burro di yak che inondano l’aria di una fragranza intensa, in grado di commuovere anche il più scettico dei viaggiatori.

Intorno al Palazzo del Potala, i pellegrini camminano in cerchio in segno di devozione, per rendere omaggio e accumulare meriti. È facile lasciarsi trascinare da questo moto, con un senso profondo di appagamento. Questo dzong, patrimonio mondiale dell’UNESCO, rappresenta l’anima della cultura buddhista tibetana. L’ingresso richiede un permesso speciale, che saremo lieti di ottenere per voi. Il parco circostante è un’ampia area ricca di vita, alberi e migliaia di specie vegetali. Il Norbulingka, noto come il “Giardino dei Gioielli,” incanta con i suoi fiori, animali e decorazioni vivaci, creando un’atmosfera allo stesso tempo tranquilla e festosa.

Periodo migliore: la primavera, in particolare maggio, quando il clima è mite, la vegetazione in piena fioritura e il cielo limpido, ideale per immergersi nei paesaggi.  

Kyushu Gorge JApon

Kyushu – il cuore della civiltà giapponese

Il È raro visitare Kyushu durante un primo viaggio in Giappone, ma Fanny (Bali) ha appena fatto questa scelta. In questa occasione, ci racconta le molteplici sfaccettature di questo vasto territorio.
Kyushu, una delle quattro isole principali dell’arcipelago nipponico, si trova lontano dal trambusto delle grandi città ed è ricca di paesaggi selvaggi e miti sacri. Le prime tracce di insediamento giapponese e la sua posizione come punto d’ingresso per la Cina e la Corea hanno lasciato influenze straniere indiscutibili.
Il suo rilievo montuoso ospita uno dei più grandi crateri del mondo, nonché uno dei vulcani più attivi del paese, il Monte Aso, che in realtà è composto da una quindicina di coni vulcanici. Non lontano, le temperature elevate dovute all’attività geotermica alimentano Kurokawa Onsen, invitando a rilassarsi in una delle sue splendide sorgenti termali all’aperto, immerse tra fiumi e foreste.
La città intera sembra riportarci all’epoca Edo, con le sue case in legno, pietra e fango. Raggiungerla richiede impegno, ma l’ospitalità giapponese nei ryokan ripaga ampiamente la distanza.
Scolpite dal fiume Gokase che scorre lento, le gole di Takachiho sono nate da un’antica colata lavica del Monte Aso e rappresentano un luogo spirituale di grande rilievo. Questo maestoso canyon si esplora in barca a remi o passeggiando in cima alle scogliere di basalto. Takachiho è uno di quei luoghi leggendari, carico di un’energia intensa. Uno dei siti più venerati è dedicato ad Amaterasu, la divinità suprema della mitologia giapponese, dea del sole e dell’universo. Considerata antenata della famiglia imperiale giapponese, Amaterasu è adorata, e a lei si rivolgono voti legati alla vita e all’ordine divino del cosmo.
Un’altra esperienza affascinante è Kunimigaoka e lo spettacolare paesaggio dell’Unkai, un fenomeno autunnale che avvolge la valle di Takachiho in un mare di nuvole, visibile nelle prime ore del mattino quando le condizioni sono favorevoli.
In Giappone, il treno è il mezzo ideale per spostarsi, e per gli appassionati c’è il “Seven Stars”: un treno esclusivo che attraversa le sette prefetture dell’isola. Il nome rende omaggio ai suoi sette punti di forza: la natura, le sorgenti termali, la storia, la cultura, i siti religiosi, la cucina e l’ospitalità. Un modo unico per scoprire le diverse anime della regione, in vagoni decorati con materiali pregiati e accessori di alta artigianalità, riservati a soli 20 ospiti in dieci cabine. Il viaggio dura tre notti e quattro giorni, parte da Fukuoka e le prenotazioni si fanno tramite una lotteria oltre un anno prima.
Una delle tappe vi farà scoprire la celebre porcellana di Arita – o di Imari – tra le più belle al mondo. D’estate, un festival di campanelle riempie le strette vie del villaggio di suoni cristallini grazie ai “fūrin” appesi dai residenti, perfetti per rinfrescare l’atmosfera. Per lungo tempo segreta, la tecnica di fabbricazione è ora svelata solo a pochi fortunati che possono apprendere privatamente le tecniche tradizionali dal discendente di quattordicesima generazione di un maestro ceramista. Alcune delle sue opere saranno date in dono all’imperatore per il suo compleanno. In una visita esclusiva, gli ospiti accedono ai forni e osservano gli artigiani al lavoro, in una sala solitamente chiusa al pubblico, dove vengono realizzate collezioni uniche con influenze cinesi e coreane.
Per il viaggiatore curioso, la visita ai depositi di manutenzione dello Shinkansen è un must. A Kumamoto, centro di assemblaggio e controllo dei Kyushu Shinkansen, si svolgono test e riparazioni su larga scala. Qui si trova il terzo più grande scalo ferroviario del Giappone, un vero sogno per chi ha ancora un’anima da piccolo meccanico!
Infine, Kyushu è culla di grandi innovazioni della cucina giapponese.

Periodo ideale: da ottobre a novembre, con temperature piacevoli e foglie autunnali dai colori spettacolari, perfetto per le attività all’aperto. Anche la primavera è meravigliosa, con ciliegi in fiore e festival legati alla fioritura, sebbene l’affluenza sia molto elevata

pampa perou wari long voyage expérience

I segreti delle città d’Oro

AIn Perù, tra siti precolombiani e un’abbondanza barocca, ci sono innumerevoli opportunità di avventura! Simonetta (Monaco) ha apprezzato profondamente questo luogo, con il suo clima rarefatto e il cielo così vicino. Certo, è un paese straordinario, con montagne, laghi, una natura preservata, una delle sette meraviglie del mondo, siti patrimonio dell’UNESCO e una ricca presenza di alpaca e lama.
Tuttavia, la “baroudeuse” italiana ha voluto scoprirlo in un modo diverso, aprendosi alla saggezza dei discendenti della civiltà Wari, che vivono principalmente nelle Ande. Queste popolazioni sostengono che «l’oro vero non è quello che brilla, ma la conoscenza tramandata di generazione in generazione, gli incontri e il rispetto per la terra e le stelle».
Ovunque si è accolti con grande ospitalità e straordinaria gentilezza. Il vero viaggio in Perù è l’incontro con il suo popolo. Qui non vi racconteremo le tappe classiche di un primo viaggio, ma una vera e propria immersione dove l’esperienza vissuta conta più della destinazione.
Ecco le nostre raccomandazioni per tutti coloro che avranno il coraggio di intraprendere l’ordinario verso lo straordinario, sufficientemente a lungo da lasciare un’impronta indelebile nel profondo del loro essere.
Settimane di viaggio sono necessarie per vivere questa odissea verso territori inesplorati. Il percorso inizia a Lima, per poi immergersi nel Deserto di Ica, lasciando Paracas e la costa del Pacifico alle spalle. Si attraversano sentieri mozzafiato che conducono fino alla laguna di Morón, tra campi di mais dorato e piantagioni di cotone. All’arrivo, le dune e i miraggi ipnotici creano uno scenario selvaggio perfetto per trascorrere la notte sotto le stelle. Un semplice campo tendato offre riparo per un sogno ad occhi aperti, nella quiete assoluta della notte, mentre gli altri turisti toccano appena le rive di questa luogo incantato.
Giornate di cammino portano a tappe lontane, con pause memorabili nei villaggi, ospiti delle comunità locali che vi accolgono con calore. Un’esperienza che offre anche la possibilità di contribuire alla vita delle comunità, come accade presso il ponte inca di Q’eswachaka, l’unico ancora funzionante in Perù. Questo ponte sospeso in fibre naturali, che attraversa il fiume Apurimac, viene rinnovato ogni primavera. Per tre giorni, a 28 metri di altezza, gli abitanti collaborano per la manutenzione, animati da preghiere e da un rito dedicato alla Pachamama, sotto la guida di un sacerdote andino. Partecipare a questa tradizione, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale, è un privilegio raro.
Per chi cerca l’insolito e vuole esplorare un ecosistema unico, nella regione di Ayacucho si trova la vasta foresta di Puyas de Raymondi, una delle piante più rare al mondo, che vive dai 50 ai 100 anni. A 4050 metri di altezza, battuti da venti freschi, si ergono imponenti le “Regine delle Ande”: alte fino a 15 metri, con migliaia di fiori bianchi che fioriscono una sola volta e che purtroppo segnando la fine della vita della pianta. Vedere questa foresta unica è un’esperienza irripetibile, imperdibile ed unica.
Nessun viaggio in Perù è completo senza esplorare i suoi siti leggendari. Dai palazzi inca agli acquedotti a spirale nel deserto di Nazca, fino alle terrazze desertiche nel canyon di Cotahuasi. A Pikillaqta, si risale nel tempo fino a culture andine ancora più antiche degli inca. Qui troverete rovine e un elaborato sistema di canali d’irrigazione, gallerie e derivazioni vi raccontano una storia impressionante. Questo antico sito Wari, famoso per le sue lunghe strade strette e fiancheggiate da muri di adobe, è una delle strutture più imponenti dell’area di Cusco.
E non meno importante, l’esperienza culinaria peruviana, imperdibile: una delle più ricche del continente, grazie alla varietà di culture e alla geografia unica. Dai diversi tipi di mais alle patate e ai frutti locali, con la celebre ceviche in primo piano e, tra le carni, il maiale e il gustoso porcellino d’India arrosto. Per brindare, non può mancare il Pisco, l’iconico distillato d’uva.
«Un viaggio vale davvero solo se è straordinario» questo è il di Simonetta!

Periodo migliore: da dicembre.

Dove andare per le vacanze di fine anno?

Dove andare per le vacanze di fine anno?

Eccoci proprio nel cuor cuore – dell’estate, che inesorabile sta passando lentamente, nella quiete della campagna silenziosa o lungo una costa ove il sole abbagliante si riflette… o magari in ufficio a lavorare – insomma – in ogni dove, fa un gran caldo!
Le ore passano lente ma il momento di gustarsi un buon aperitivo è sempre troppo breve.
Purtroppo, le giornate presto si accorceranno e le temperature scenderanno precipitosamente, molto più veloci di quanto si possa pensare.
Sarà allora il momento di godersi la fine della stagione e prepararsi ai magnifici colori dell’inverno.
Allora, dove si va per le vacanze di fine anno? Ecco qui alcune idee, dato che le disponibilità a livello mondiale sono ancora abbastanza buone…

Nella terra dei Kiwi

Nel cuore profondo dell’Oceania, la Nuova Zelanda si addobba dei migliori ornamenti per i festeggiamenti di fine anno, offrendo ai visitatore le sue coste di natura incontaminata. Le avventure che potrete godervi sotto un luminoso cielo di mezza estate in questa terra, bagnata dal Pacifico, all’altro capo del mondo sono veramente uniche.
Da un lato si aprono spiagge iconiche, distese bianche infinite accarezzate dalle onde. La spiaggia di White Sand Beach, ad esempio, nell’Isola del Nord, dove dovrete assolutamente stendervi sulla sabbia fine che si perde nelle acque cristalline, ove solo pochi potranno condividere la vostra esperienza. O Piha, nota per la sua terra nera e i suoi paesaggi spettacolari, vicina a spiagge di sabbia bianca, meta perfetta per i surfisti.
Golden Bay, sull’Isola del Sud, vicino a Takaka, è famosa per la sua sabbia dorata e i suoi paesaggi spettacolari. Se volete raggiungere parti ancora più isolate, dovrete andare a Wharariki. Circondata da dune di sabbia e formazioni rocciose, questa spiaggia vi offrirà uno spettacolo straordinario.
Dall’alta parte, montagne maestose, con cime biancheggianti di neve perenne, si buttano al fondo di misteriosi fiordi. Nel parco nazionale di Fiordland, cime impressionanti e il celebre Milford Sound offrono ai turisti una miriade di attività, escursioni e scalate.
E da non dimenticare gli imperdibili vulcani attivi Mont Tongariro e Mont Ngauruhoe sull’isola del Nord, circondati da paesaggi aspri e da laghi color smeraldo, immersi in un parco nazionale, patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Gli estesi vigneti di Marlborough, rigogliosi di viti, offrono nettari divini che deliziano il palato e invitano alla festa in tutte le stagioni.
Tutti i meravigliosi angoli di questa terra unica, Rotorua e i suoi geyser fumanti, Canterbury e i suoi prati fioriti, intrisi di storia e cultura Maori, lasciano veramente senza fiato.
La stagione migliore per scoprire la Nuova Zelanda dipende molto dagli interessi di ciascuno. Tuttavia, il periodo compreso tra novembre a marzo è favorevole alle attività all’aria aperta poiché le temperature oscillano tra i 20°C e i 30°C, le giornate sono più lunghe e molto soleggiate. La natura è in piena fioritura, è il momento perfetto per osservare la fauna selvatica nel suo habitat naturale.

Échappez-vous en Asie du Sud-Est
 

Fare una scappata nel sud-est asiatico… 

…a rimirare le combinazioni di colori e sapori dei territori tra il Vietnam del Sud e la Cambogia.
Mentre le tranquille acque del fiume Mekong serpeggiano attraverso villaggi galleggianti, le risaie si estendono in un mosaico di verdi dai mille toni vibranti. Molto più di semplici campi; si tratta di simboli di vita, cultura e tradizione. Il Delta è un’immensa ed estremamente fertile pianura attraversata da un fiume che si divide in nove rami, testimonianza di come sia possibile la convivenza tra natura e uomo.
Il modo migliore per apprezzare tutta l’atmosfera di questo luogo è quello di imbarcarsi per una o due notti a bordo di un moderno e comodo battello fluviale. Si naviga verso villaggi su palafitte, lentamente per meglio apprezzare la bellezza circostante e immergersi nella cultura locale. È un’esperienza che risveglia i sensi e nutre l’anima.
Un giro in barca a remi è il modo ideale per addentrarsi nella campagna mentre si attraversano i canaletti tortuosi dai riflessi mutevoli. Tante sono le interazioni possibili con gli abitanti, i contadini e i produttori di artigianato locale. Fermatevi nelle case degli abitanti autoctoni per un tè o per partecipare a un corso di cucina.
Intorno a Can Tho, barche colorate si intrecciano tra i fiori di loto. I mercatini super popolati, pieni di incredibili frutti e coloratissima verdura tropicale, sono una visione reale della cultura vietnamita.
Ho Chi Minh City, super popolata e frenetica, offre il contrasto beffardo tra gli sgargianti grattacieli e i resti di antiche pagode. I monopattini sfrecciano rumorosi, mentre nei vicoli bancarelle straripanti di street food, fanno la gioia dei buongustai.
Poi, varcato il confine, la Cambogia si rivela in tutto il suo splendore. I templi di Angkor, guardiani di epoche passate, si stagliano dal fogliame, le loro pietre millenarie raccontano storie di re e di dei. L’alba su Angkor Wat è un momento sospeso nel tempo, immerso in una perfetta architettura monumentale.
E non scordatevi dei santuari dimenticati di Angkor. Attraverso la vegetazione, oltre i massi di arenaria, si apprezzano le meraviglie spesso nascoste dagli alberi di fico, meta permessa a pochi viaggiatori.
Uno dei momenti più caratteristici del viaggio è la visita al lago Tonle Sap, esempio unico di fenomeno idrologico. Lo scioglimento delle nevi e il deflusso dei monsoni rendono il livello del Mekong molto abbondante. Invece di buttarsi nel lago, il fiume cambia direzione e sommerge il Kompong Phluk. Diventa quindi – per una parte dell’anno – il più grande lago d’acqua dolce dell’Asia. Il livello dell’acqua permette alle crociere di svolgersi tranquillamente e permette inoltre ai turisti di visitare i villaggi galleggianti.
Nella capitale, Phnom Penh, il passato e il futuro si intrecciano. Il Palazzo Reale risplende al tiepido sole, mentre le lanterne si accendono al calare della notte. I mercati vivaci e variegati invitano a gustare piatti tipici e ad immergersi nell’artigianato locale.
Tra fiumi e risaie, colori e sapori, il Vietnam del Sud e la Cambogia formano un’accoppiata vincente. Il popolo cambogiano è vibrante e resiliente! Una forte energia positiva pervade le città e le campagne, attraverso sorrisi e spontaneità.
La stagione migliore per visitare il sud del Vietnam e la Cambogia è la stagione secca, che va da novembre ad aprile. Il clima è piacevole, più fresco e meno umido. Meno pioggia rende più facile spostarsi e visitare. Le spiagge e le isole del Vietnam meridionale, come Phú Quốc e Con Đảo, sono particolarmente attraenti con acque limpide perfette per le immersioni.

kerala

Immersioni nel Kerala

Gioiello del sud dell’India, tra spiagge a perdita d’occhio, canali tranquilli e montagne verdi, questa regione è capace di offrire un cambio di scenario nel cuore di terre dalla ricca cultura e di magnifici panorami.

Tra le tappe obbligate: Cochin, dove la pesca è una delle attività principali con le sue emblematiche reti sospese di origine cinese, come sfondo. Certamente piuttosto turistica, questo ex centro di commercio sulla costa del Malabar, inglese, olandese e poi tedesca, è ricca di storie e di sorprese.
Passeggiando per le strade acciottolate di Fort Cochin, il tempo sembra essersi fermato. Le vecchie case coloniali, vestite di tonalità pastello, sussurrano le storie di epoche passate in cui portoghesi, olandesi e inglesi tentavano ognuno a proprio modo, di lasciare il segno. Antiche chiese, sinagoghe e templi si ergono armoniosamente fianco a fianco, riflettendo la coesistenza di credenze e culture.

Munnar, magnifico paradiso montano, tra nuvole e valli, è un inno alla natura, dove le colline sono adornate da un manto infinito di piantagioni di tè. Le cascate, che sfrecciano lungo i pendii con fervore selvaggio, invitano alla freschezza e alla contemplazione.

Thekkady si staglia in un orizzonte infinito sulle colline e sulle piantagioni di tè, caffè e spezie. I luoghi rivelano fitte foreste pluviali e un’abbondante diversità di farfalle con ali adornate da motivi unici, così come piccole città arroccate senza un ordine preciso.
Il Parco Nazionale di Periyar, un’oasi di biodiversità, si estende intorno a laghi tranquilli, delimitati da colline. In navigazione, attraverso le sue acque serene, ecco le maestose sagome degli elefanti che si dissetano, riempiendo questo quadro poetico di variopinta fauna selvatica.
Per cambiare d’atmosfera, si dovrà arrivare ad Alleppey e salire a bordo di una casa galleggiante privatizzata. Queste vecchie barche per il trasporto del riso con tetti in foglie di cocco dispongono di 2 o 3 camere. Navigazione sulle “Backwaters” in un ambiente naturale: una rete di laghi, canali, estuari e delta che sfociano nell’Oceano Indiano. L’ecosistema è ricco di una particolare fauna e flora che vive grazie all’incontro dell’acqua dolce dei fiumi con l’acqua salata dell’oceano.
E giù attraverso la campagna tropicale, per scoprire, comodamente seduti in auto, la vita locale, le risaie color smeraldo e i villaggi tradizionali.

La stagione migliore per visitare il Kerala va da novembre a marzo. Il clima è mite (tra i 20°C e i 32°C) e la stagione è secca con poche piogge. Questo periodo è segnato anche da diverse importanti feste culturali e religiose. L’abbondante flora e fauna si apre agli occhi dei locali e dei turisti in maniera smisurata. Le spiagge sono particolarmente piacevoli con acque limpide e onde leggere e moderate. E soprattutto, il clima è caratterizzato da un basso tasso di umidità, che rende ogni attività turistica ed esplorativa molto piacevole.

@calatrava.com
Il sultanato: wadi, spiagge e deserto

Sultanato ultrapotente dello stato arabo già dalla prima metà del XIX secolo e indipendente nel XX, questo paese, considerato secondo il poeta Ahmed bin Majid al-Najdi, un luogo ove “è possibile trovare l’oro e vivere meraviglie, che sarebbe impensabile vivere altrove” deve essere interpretato, capito e apprezzato.

I suoi abitanti, rinomati per la loro tradizionale ospitalità, accolgono con grande gioia e calore i turisti che decidono di visitare la loro terra.
Qui si intrecciano l’atmosfera africana e quella indiana, con montagne circondate da sabbia e acqua, lussureggianti uadi, ripide djebel e dune color ocra.
Alla scoperta del Sultanato, passeggiando per Muscat, la capitale. Qui non ci sono grattacieli ma palazzi bianchi, giardini, un sontuoso teatro dell’opera, un mercato del pesce e un porto dove navigano ancora alcuni vecchi dhow tutti realizzati in legno di teak.
Si raggiunge presto il deserto di Wahiba Sands, 15.000 km2 di dune di eccezionale bellezza. Alcuni nomadi vivono ancora in queste terre aride e inospitali dove la loro attività principale è l’allevamento di cammelli.
Poi, alla scoperta di Nizwa e del suo forte costruito nel XVII secolo, una perfetta rappresentazione dell’architettura del suo tempo.

E alla volta delle montagne di Jebel Shams, “La Montagna del Sole”, il punto più alto della catena degli Hajar, ubicata a 3.000 m. mentre si cammina verso la sua vetta che domina il Grand Canyon, si scoprono dei piccoli villaggi nel mezzo di un paesaggio arido e lunare. Una vista incredibile, sovrastata da una cima maestosa, soprattutto al tramonto.

E ancora in viaggio, si arriva prima alle rovine di Birkat Al Mouz – la “piscina di banane” – un villaggio che prende il nome dalle vaste piantagioni che caratterizzano la zona. Gli edifici sono rimasti per lo più quasi intatti e ci offrono uno sguardo al passato. In questi luoghi si incontrano panorami caratterizzati dall’antico sistema di irrigazione Aflaj, patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Il cammino si svolge lungo il fianco sinuoso della montagna fino a Jebel Akhdar a un’altitudine di 2000 m. La vegetazione lussureggiante e il clima fresco caratteristico dei sentieri su cui camminerete, testimonia il nome di gemma verde delle catene montuose di Al Hajjar.
Lungo il percorso, sarà possibile incontrare villaggi che si affacciano su uno spettacolare paesaggio di cime, gole e uadi.

Da non perdere all’estremità della penisola di Musandam, raggiungibile in barca dal porto di Dibba, un paradiso assolutamente improbabile. In un eccezionale paesaggio lunare, ove le montagne Hajar sfociano nella baia cristallina di Zighy, il Six Senses Hotel, noto per la sua architettura e il concetto di hotel sostenibile, offre una privacy assoluta. Ogni camera è un bozzolo semplicemente bellissimo, con rocce spettacolari da un lato e una spiaggia dell’Oceano Indiano dall’altro. Sport e benessere assumono qui una nuova dimensione, combinando avventura e trattamenti riequilibranti, il tutto all’interno di programmi benessere su misura.

L’Oman, ricco di una storia degna di un racconto delle Mille e una notte, è oggi tra le mete più belle da esplorare in “inverno”.  

Au pays des aurores boréales.
Nel paese dell’aurora boreale
 

Immaginatevi nel cuore dell’estremo nord, circondati da una distesa di laghi ghiacciati a perdita d’occhio e da immense foreste di abeti innevati… Una regione selvaggia dove renne e alci vivono in libertà. Molto vicini al Circolo Polare Artico, in Lapponia.

Tra le attività di punta, un’uscita in slitta trainata da cani, un modo fantastico per diventare un tutt’uno con la natura. Per lasciarsi trasportare attraverso splendidi paesaggi incontaminati, in compagnia di guide esperte. Durante le poche ore di luce del giorno sono possibili incontri fortuiti con branchi di renne lungo il cammino. Il buio di questa stagione permetterà di rimirare l’aurora boreale e vederla danzare ipnoticamente nel cielo stellato e non inquinato di questa regione.
Perché non mettersi alla prova con la pesca! Insieme ad un esperto, sarà possibile fare un buco nel ghiaccio e provare una delle attività più popolari della Scandinavia.

Per un’esperienza culturale fuori dal comune, eccoci in una fattoria Sami. Prima per incontrane i proprietari, poi per far conoscenza con le renne e assaggiare le delizie culinarie in un tradizionale teepee. Seduti su pelli di animali intorno a un fuoco scoppiettante, si ascolteranno canzoni e storie di questo popolo indigeno della Svezia.
Ciaspole ai piedi, con la neve scricchiolante ad ogni passo, soli nel bel mezzo di questo scenario fantasmagorico. Gli alberi si piegano sotto il peso della neve assumendo forme di ogni tipo. Oltre una collina, ecco un Kota a darci il benvenuto. Questo tipico chiosco bar propone una bevanda calda intorno ad un fuoco, intenti a rimirare un panorama immacolato.
Da dicembre a marzo, è il periodo perfetto per immergersi nella magia nordica, immaginabile solo dalla fantasia, alla scoperta di paesaggi incantevoli e attività straordinarie. Il periodo migliore per apprezzare l’aurora boreale è durante la notte polare, da settembre a marzo.

Il ritorno di Fanny dall’immemorabile terra di Papua Nuova Guinea

Il ritorno di Fanny dall’immemorabile terra di Papua Nuova Guinea

Il ritorno di Fanny dall’immemorabile terra di Papua Nuova Guinea
Come tuffarsi in un’esperienza unica, dove il tempo sembra essersi fermato, per un soggiorno dalle mille sensazioni, in una terra ai confini dell’Indonesia.
Con la promessa di una futura incredibile crociera, in esclusiva per Looking For Charly.

La ragione di questa scelta?

L’Indonesia, il paese in cui vivo da ormai 10 anni, è una fonte inesauribile di sorprese. Nel periodo invernale – quello che corrisponde alla stagione Europa di chi legge – le piogge hanno il sopravvento, sia qui che in tutto il sud-est asiatico. Tuttavia, nell’arcipelago più grande del mondo – luogo a me particolarmente caro, esiste una regione in cui le stagioni sono invertite: la Papuasia Occidentale – la parte indonesiana dell’isola della Nuova Guinea. E quest’anno ho deciso di visitare, proprio questa magica terra lontana.
A spron battuto verso est, mi sono spinta in alto, percorrendo prima un sentiero tra le montagne abitate dalle tribù papuane; poi, a bordo di una magnifica Phinisi, con la testa sott’acqua – sono finalmente riuscita ad esplorare l’affascinante ricchezza dei fondali marini del Parco Nazionale del Raja Ampat.

Baja Caaliforniaa Basse Californie Mexxique

Puoi parlarci del tuo diario di viaggio?

La prima tappa di questo periplo durato 14 giorni è stata la valle di Baliem – nel cuore della Papuasia Occidentale, raggiungibile da Jakarta passando per l’aeroporto di Jayapura prima di arrivare a Wamena, destinazione finale.
In questa valle di spettacolare bellezza, spesso descritta come un paradiso nascosto, nulla è paragonabile a ciò che si conosce o si immagina dell’Indonesia. I paesaggi, così come gli abitanti, sono assolutamente atipici. Questa valle isolata, dagli scenari mozzafiato, è caratterizzata da maestose montagne e da verdi abissi in cui si nasconde una grande biodiversità di piante e animali endemici.
I fiumi tumultuosi che la attraversano, sono fondamentali per la vita delle comunità locali composte da diversi gruppi etnici, tra cui le tribù Dani e Yan. Nei loro stili di vita tradizionali, si conservano vive le loro usanze ancestrali. I loro villaggi, costruiti secondo tecniche antiche, si confondono con la pittoresca bellezza del luogo.
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Saudi Pavilion @Alefa Press

Ma dove dormire in questa terra all’altro capo del mondo?

Per scoprire le migliori “accommodation”, quelle più confortevoli possibile – “in stile Charly'” – abbiamo allestito un campo base presso il Baliem Valley Resort. I viaggiatori che lo desiderano possono anche unire l’esperienza dei pernottamenti in famiglia, sicuramente più rudimentali ma con un tocco unico di autenticità.
Il Baliem Valley Resort nasce da un progetto ad opera del Dott. Weiglein, grande esploratore delle culture oceaniche. Nel 1997, se ne inizia la costruzione, grazie ad un progetto pionieristico per il turismo, in quella che era ed è ancora la provincia più remota dell’Indonesia. In seguito all’approvazione definitiva – concessa dallo stesso presidente Suharto – viene inaugurato alla fine del 1999, e da allora rimane una solida meta per avventurieri in cerca di terre lontane.
L’ecolodge è ora gestito dal figlio del Dott. Weiglein – il quale, seguendo le orme del padre-esploratore – cerca di mantenere uno stretto equilibrio tra l’impatto ambientale, e il comfort ottimale per i viaggiatori. Il lodge è costruito con materiali locali e sostenibili, armoniosamente integrati nel paesaggio, capaci di rivelare panorami mozzafiato. La sua gestione è incentrata sulla sostenibilità ambientale e sociale, attraverso la raccolta rifiuti, l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, il sostegno alle comunità locali e la conservazione della cultura ancestrale. Questo tipo di gestione prende in questo luogo un reale significato e ancora una volta ci sentiamo super orgogliosi di poter partecipare a questo esempio miracoloso di struttura alberghiera durante la nostra visita.

@OUALALOU&CHOI&Metrochrome

Quanto tempo si può rimanere lì per ottimizzare?

Il soggiorno minimo raccomandato comprendere da 3 a 5 notti, il tempo necessario per vivere un’esperienza immersiva in questa regione incontaminata. Accompagnati da guide assolutamente locali, le attività e le escursioni proposte mettono in risalto la ricchezza naturale e culturale della valle. In programma: incontri con le comunità tribali “papuane”, per capire il loro stile di vita basato sull’agricoltura, la caccia e la raccolta di piante e colture.
Si possono apprezzare esempi della loro cultura caratterizzata da rituali, canti, danze e credenze animiste. Escursioni in montagna, lungo i fiumi, in paesaggi incantevoli. Visite ai villaggi tradizionali, e alle concentrazioni di dimore “honai” costruite con bambù e foglie di palma. La struttura della società di questi popoli è molto complessa, basata su lignaggi e organizzata in clan. Queste popolazioni attribuiscono grande importanza alle cerimonie tradizionali, come le feste del raccolto e i rituali funebri. Tutto appare estremamente desueto e sconcertante!

@calatrava.com

E per quanto riguarda la sicurezza in loco?

Gli abitanti della Papuasia hanno un carattere forte e lineamenti impressionanti, ma rimangono sorprendentemente educati e sempre pronti a stringere a tutti la mano al primo incontro. L’organizzazione, la gestione dei clienti e la sicurezza sono perfettamente gestite dal resort e dal suo proprietario. La struttura sociale è basata su tribù, e questo rende questa regione tremendamente affascinante. Di tanto in tanto, può esserci un po’ di agitazione interna, ma il team locale ne è perfettamente informato e riesce a suggerire le zone a rischio da evitare….
Personalmente, non ho mai avuto nessuna sensazione di insicurezza durante il mio soggiorno. Solo qualche sguardo insistente a causa dei miei capelli biondi, ma questo succede in ogni zona in cui il bruno è il colore predominante.
Anche se già conoscevo queste popolazioni attraverso le mie numerose letture, ritrovarmi nella valle di Baliem mi ha offerto la rara opportunità di realizzare il mio sogno da esploratrice. È stata l’opportunità ideale per me di avventurarmi al di fuori dei sentieri battuti e di incontrare queste tribù antichissime, per esplorare le loro usanze secolari e scoprire un mondo incontaminato, allo stesso tempo sorprendente e stimolante.

@V8-Architects©Jeroen-Musch

Come esplorare il resto dell’arcipelago?

E dopo 4 notti in montagna (al fresco) arriva il momento di tornare al caldo tropicale e raggiungere Sorong, situata sulla costa all’estremo ovest di Papua, facendo scalo a Jayapura. Questa città non ha in realtà niente di particolare, se non rappresentare il porto di partenza delle crociere che portano a Raja Ampat.
Da qui, sono salita a bordo di una Phinisi, una magnifica barca a vela tradizionale indonesiana, emblema dell’arcipelago. Costruite con maestria tramandata di generazione in generazione, queste imbarcazioni sono spesso realizzate in legno tropicale, come il teak o l’ironwood, riuscendo così a rimanere resistenti ed eleganti.
Ed eccomi a bordo, per 9 notti, in giro per il Raja Ampat, uno spettacolare arcipelago incastonato nel cuore del Triangolo dei Coralli, un parco nazionale marino e terrestre rinomato per essere uno dei più ricchi di biodiversità al mondo. In programma: barriere coralline, isole, mangrovie ma anche foreste tropicali e incredibili ecosistemi di terra.
Una destinazione che promette esperienze indimenticabili. Amanti della natura, appassionati di immersioni (subacquee e non) e patiti di mete incontaminate e spettacolari, il Raja Ampat è il posto per voi !

@V8-Architects©Jeroen-Musch

Un’esperienza di cocooning ?

Non solo il grande comfort e il servizio di alta qualità tipico delle barche a vela, ma anche la disponibilità e la gentilezza dell’equipaggio indonesiano, unito al piacere di lasciarsi trasportare in tutta libertà da un posto ad un altro. Tutti luoghi tremendamente sorprendenti e unici, direi una crociera indimenticabile.
Per me è stata, e rimarrà sicuramente, tra i miei tanti viaggi, una delle esperienze più memorabili.

Affascinata e sicura della bellezza di questo viaggio “assolutamente atipico ed unico” in questo universo remoto, non ho potuto non avere il desiderio di creare un viaggio ancora più speciale rispetto ai miei soliti… Continuate a seguirmi e presto Charly vi sorprenderà – con l’offerta di un’avventura “di lusso” – in esclusiva – che vi porterà a visitare le più belle meraviglie naturali e sottomarine del Raja Ampat, fino ai confini delle pianure della Papua del Sud, per incontrare le tribù Asmat con cui comunicare grazie alla presenza unica e speciale di Marc, figlio dell’esploratore Dott. Weiglein, sospesi sulle acque del tumultuoso fiume locale e dei suoi affluenti.

Ecco il periodo delle festività tradizionali e folkloristiche

Ecco il periodo delle festività tradizionali e folkloristiche

Quando l’eco primaverile porta con sé un dolce ritmo di rinascita, il mondo si risveglia in una sinfonia di colori e di allegria. Ogni anno, la rinascita della natura viene testimoniata da tradizioni uniche e diverse, capaci di catturare l’essenza stessa di questa meravigliosa stagione. Dalle cerimonie millenarie alle celebrazioni moderne, ecco un viaggio attraverso gli usi e i costumi pieni di vita che si incontrano guardando l’orizzonte.
Pronti a godervi le differenti esperienze culturali che ogni celebrazione racchiude in sé, come frammenti unici di un caleidoscopio di risonanza mondiale.

Un giro sulla Via della Seta

 

Il Nowruz, che si celebra al momento dell’equinozio di primavera, è una ricorrenza ancestrale che festeggia il rinnovamento della natura, la cui data varia in base al calendario lunare. Proibita durante il periodo di influenza sovietico, il significato di tale celebrazione è “il nuovo giorno”, in altre parole, il primo giorno di primavera.
Nei Balcani, in Asia centrale e in Medio Oriente questa festa celebra l’inizio del nuovo anno.

È il momento ideale per rafforzare i legami tra le popolazioni, mettendo in luce le tradizioni orientali e occidentali basate sulla condivisione dei valori umani. Gli usi e i costumi di questa celebrazione si concentrano sulla volontà di perdonare anche i peggiori nemici, di evitare i litigi, di aiutare i più deboli e bisognosi. Questi comportamenti permetteranno l’ingresso della fortuna nelle case di coloro che mettono in pratica questi saggi insegnamenti!

Per questa occasione, le strade vengono addobbate di fiori, si organizzano feste popolari e si cucinano i sette piatti tipici locali. È anche l’occasione per assistere a giochi sportivi come il bouzkashi, uno sport equestre molto importante nella cultura dell’Asia centrale.
Dal 2009 il Nowruz è annoverato tra i beni immateriali del Patrimonio Culturale dell’UNESCO.

e delle spezie……

Il Festival della Seta e delle Spezie è uno dei più antichi dell’Uzbekistan. Si tiene tradizionalmente a Bukhara tra fine maggio e inizio giugno. L’obiettivo principale non è solo quello di tener vivo il patrimonio culturale della Grande Via della Seta, ma anche di dimostrare la ricchezza delle tradizioni artigianali locali.

Soprattutto si portano alla ribalta doti artistiche e artigianali uniche e speciali come il ricamo, l’intaglio del legno, l’arte di fabbricazione dei tappeti e di tessitura della seta. I venditori di spezie arrivano in massa da tutto il paese per presentare la loro produzione.

I viaggiatori si ritrovano in una vera e propria favola tipica orientale che li trasporta in una gioiosa processione con abiti tradizionali seguita da incredibili esibizioni di ballerini e acrobati. Per tutta la durata dell’evento, una musica soave che culla l’arrivo della primavera, fa da sfondo a mosaici meravigliosi, minareti unici e sontuosi monumenti storici.
Un grande concerto folkloristico uzbeko segna la fine dei festeggiamenti.a

La magica Festa delle Lanterne 

Nella Corea del Sud, quando l’inverno lascia spazio a temperature più miti, ci si trova dinnanzi ad uno spettacolo floreale unico. In primavera, Seoul, si riempie di vita grazie al “Yeon Deung Hoe” – la Festa delle Lanterne di Loto.

Il periodo è famoso per la presenza di innumerevoli magnifiche lanterne che illuminano le strade, creando un’atmosfera magica e spirituale. In città si svolgono sfilate con lanterne di tutte le forme e dimensioni. I partecipanti indossano non solo costumi tradizionali, gli “hanboks” ma anche abiti moderni, simboleggiando l’unione armoniosa di passato e presente.

Le danze e i canti celebrano la vita e gli insegnamenti di Buddha, la cui nascita è celebrata dall’intera comunità. La parata simboleggia la luce della saggezza e la sua vittoria sulle tenebre. Ogni bagliore rappresenta anche auguri di pace e felicità per l’universo. Al calar della notte, migliaia di lucine brillano lungo le rive, dipingendo una tela intrisa di magia che fa eco allo splendore delle stelle.

È il momento perfetto per vedere risorgere la natura ed ammirare la città trasformata in un quadro vivente di colori vivaci e fragranze ipnotizzanti.
Le strade si risvegliano grazie ai vividi colori dei boccioli di ciliegio. Parchi e giardini diventano scenari bucolici dove fioriscono tulipani, narcisi e azalee.

In cima a una collina del Parco Haneul, una vista superba di Seoul mostra dall’alto zone di differenti colori, testimonianze della rinascita della stagione primaverile.

Un tuffo nel fervore delle festività 

Le celebrazioni religiose in Bhutan rappresentano un momento importante del calendario locale. Paro Tshechu è una delle più conosciute – il suo significato è “decimo giorno” – e indica un momento specifico di un mese dell’almanacco lunare bhutanese. Per cinque giorni, le festività si susseguono nel cuore del monastero. Molto più di una semplice commemorazione, ogni festa è il connubio inebriante di tradizione e spiritualità, dualismo da cui questa terra prende forma.

I colori abbaglianti delle sete e dei ricami scintillanti, le maschere raffinate con volti di miti si uniscono in pura poesia a danze ammalianti. Ogni gesto, ogni movimento segue preciso il ritmo di tamburi e flauti, rendendo omaggio al Guru Rinpoche che ha permesso al buddismo di affermarsi nell’ottavo secolo.

Canti sacri – che scacciano gli spiriti maligni – riecheggiano nel cuore delle maestose montagne dell’Himalaya. Le offerte ricche di colori e di inebrianti profumi riempiono l’aria di fragranze divine, e creano un legame di unione tra i locali e la loro divinità protettrice. L’invito ad un viaggio spirituale e culturale, un incanto a cui pochi fortunati potranno partecipare tra fine febbraio e metà marzo. Questo evento incredibilmente affascinante si svolge al Monastero di Paro Taktsang – il Nido della Tigre – e coinvolge tutta la valle circostante, caratterizzata da una bellezza magica.

Pronti a godervi le differenti esperienze culturali che ogni celebrazione racchiude in sé, come frammenti unici di un caleidoscopio di risonanza mondiale. 

Auguri 2024

Auguri 2024

A tutti i nostri viaggiatori,

­ ­ ­ ­ Desideriamo esprimere la nostra gratitudine per il vostro continuo supporto e la vostra fedeltà durante questi mesi ricchi di esperienze, ognuna delle quali unica.


È stato un piacere ricevere i commenti al vostro ritorno e vedere il passaparola diffondersi.
Questo è sicuramente uno degli aspetti più gratificanti della nostra missione.


Mentre gennaio è il mese della ripresa per tutti, noi siamo già al lavoro e stiamo già pensando ai numerosi viaggi che il 2024 ci riserva nel calendario.


Con questi sorrisi, che riflettono la complicità del nostro team, auguriamo che il vostro orizzonte sia colmo di scoperte ed emozioni.