L’epicurea

Gaelle Bellec

La filosofia

L’epicurea

Originaria del sud della Francia, gioiosa amante del buon vivere ha mantenuto il gusto per il piacere, il buon cibo, le feste e le relazioni, il tutto con un entusiasmo contagioso. Non c’è niente che la appassioni di più dei progetti significativi: i nonni che si riuniscono con figli e nipoti, i viaggi iniziatici “genitore-figlio”, le sorprese per festeggiare un incontro speciale, anniversari o i 18 anni del vostro primogenito… Ogni occasione è una festa, e la preparazione di questi eventi è importante tanto quanto il risultato finale.

Mamma di quattro figli, ha molta esperienza nell’organizzare viaggi adatti a tutti, grandi e piccini, e sa come gestire gruppi diversi. Non si lascia intimidire da nulla. Questa maratoneta instancabile è davvero tenace: pianifica ogni viaggio nei minimi dettagli. «Tuttavia», sottolinea, «dà molta importanza anche ai momenti di riposo, perché è fondamentale prendersi il tempo di respirare e godere del viaggio».

Grazie alla sua precedente esperienza nelle risorse umane, Gaëlle ha sviluppato un talento nel capire le persone. Fin dal primo incontro per pianificare un viaggio, si impegna a scoprire i vostri desideri più profondi. Per lei, il viaggio è prima di tutto un’esperienza personale da vivere, un programma personalizzato per ognuno. Non ci sono ricette standard: è un’arte che crea da zero!

 

Il suo motto? Prima di tutto, far piacere (e piacersi) sorprendere i suoi viaggiatori, sfidarli e conquistarli con l’imprevisto. Il suo credo: «Un bel viaggio è come un regalo da scoprire giorno dopo giorno».

Il suo sogno segreto?

Mettere l’umanità ancora di più al centro dei suoi progetti, sorprendere i viaggiatori e rivelare ciò che dorme profondamente dentro di loro. La Terra è vasta, ed è il momento di (ri)scoprirla in profondità: spiritualità, benessere, relazioni, condivisione, ambiente… tanti ingredienti che sogna di inserire ancora di più nella vostra valigia. E nel tempo libero, continua a riunire i suoi amici con un drink in mano, davanti a un bel tramonto, e “rapire” suo marito, come ama dire, per un’uscita romantica, l’occasione per testare un bel ristorante.