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Intervista di Simonetta
Accento marcato, energia contagiosa, un’anima in continuo movimento: Simonetta la nostra travel designer gioca all’intervistata per raccontarci il suo ultimo viaggio africano, quello di 3 generazioni di donne, con una passione fortissima e comune; l’Africa
Un articolo pieno di sorprese, emozioni e colpi di scena che vi trasporteranno nelle riserve selvagge ed inesplorate del sud della Tanzania…per un ruggito di piacere!
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Prima di tutto, perché avete scelto il sud della Tanzania ?
“La scelta è semplice, nel sud della Tanzania la natura è forte, incontaminata, la bellezza dei paesaggi è intatta e le riserve sono poco frequentate dal turismo che preferisce le grandi e famose riserve del nord del paese. La mia Africa, quella vera, autentica, meravigliosamente spietata, insomma il posto perfetto per riunire 3 donne appassionate di savana.”
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Da dove nasce questa passione comune per l’Africa? “L’amore risale alla mia infanzia. Avevo 10 anni quando mia madre portò a casa una leonessa di 20 giorni. Simba apparteneva ad un fotografo che cominciò a lasciarla a mia mamma quando doveva lavorare su altri progetti. Ci siamo talmente affezionati a lei che è diventata nostra ed ha vissuto con noi per più di 6 mesi. Ma non potemmo tenerla oltre, la legge lo impediva, e quando se ne andò per noi fu un vero e proprio lutto. Poco tempo dopo una tata somala sbarcò a casa ed il virus dell’africa si è definitivamente installato in noi. Da allora noi soffriamo di una malattia chiamata mal d’Africa, malattia che ha contagiato anche mia figlia, 3 generazioni innamorate di questo meraviglioso paese: mia mamma, (83 anni) io, Simonetta (48 anni) e mia figlia (21 anni), era d’obbligo quindi regalarci questo viaggio multi generazionale.”
Quale è stato il momento clou del viaggio? “Abbiamo avuto moltissimi momenti forti. In verità ci sono solo momenti forti durante i safari, anche quando si rientra al lodge, la savana è tutt’intorno, sempre. Se però devo sceglierne uno è stato quando ci siamo ritrovate faccia a faccia con una famiglia di giovani leoni nella riserva di Selous. Questa scelta è dettata ovviamente dal debole che abbiamo per questi gattoni selvatici… quando ci siamo ritrovate ad un metro da loro ho avuto l’impressione di tornare bambina e ho sentito che mia mamma stava provando la stessa cosa. Ci siamo emozionate, trovarsi nel mezzo della natura più selvaggia senza nessuno intorno eccetto gli animali è una sensazione incredibilmente forte che ti fa dimenticare tutto e vivere momenti solo tuoi. Quando poi ci siamo guardate abbiamo realizzato che il branco era composto da 2 vecchi maschi, qualche cucciolo e molte femmine, 3 delle quali, fiere, ci osservavano da un punto più alto. Potremmo giurare di aver visto che ci hanno fatto l’occhiolino!”
Il più grande brivido? “Sicuramente l’incontro notturno con i pachidermi a Ruaha. Stavamo guidando a fari spenti prima di fermarci nel bel mezzo della savana e della notte. Non si vedeva nulla, ma il rumore intorno a noi era inequivocabile, rumore di rami rotti, di passi e respiri, sempre più vicini. Gli elefanti erano lì, tutto intorno a noi. Sentire il rumore della savana e viverla così da vicino è un’emozione che non si può descrivere. Poi il ranger ha acceso la torcia, e questo non è piaciuto, ma proprio per niente, alla mamma elefante con il suo piccolo a 3 metri da noi. Il suo barrito di rabbia mista a paura non lo dimenticheremo mai e il suo cucciolo ha dimostrato lo stesso temperamento e la stessa collera. Ci siamo sentiti così piccoli davanti a tutta quella potenza…”
ll più grande momento di beatitudine?“Senza dubbio il trekking con gli scimpanzé nel parco di Mahale Mountain. Il lodge, difficile da raggiungere, si trova nel cuore di una riserva vergine ed immacolata. Qui si è lontani da tutto, in un territorio incontaminato che ospita una delle ultime colonie di scimpanzé selvatici al mondo. Davanti a noi le acque incontaminate del lago Tanganyka, dietro una montagna ricca di sorgenti e cascate rombanti. E quando ci si inoltra nella foresta, la vista aguzzata le orecchie attente ad ogni minimo rumore l’eccitazione è altissima. E poi all’improvviso eccoli, a terra sugli alberi, sono dappertutto. Hanno un’aria familiare. Maschi che mangiano, femmine che allattano, cuccioli che giocano, vecchi che ti scrutano. Ti senti osservato, ti guardano negli occhi, si avvicinano, sono enormi, molto più di quanto ti aspetti, con i denti grandi e gli occhi neri profondi. E come in un sogno ad occhi aperti (il più bello di sempre) il tempo si ferma e tu sei un puntino nell’immensità della natura”
La sensazione più forte ? “Tuffarsi e nuotare con gli squali balena, la sensazione è stata…gigantesca! Eravamo al largo dell’isola di Mafia, nelle acque del primo parco marino della Tanzania. Dal barchino si vedono già benissimo questi bestioni che nuotano lentamente mentre si nutrono di plancton. Quindi mia mamma che a 83 anni non se l’è sentita di tuffarsi si è goduta lo spettacolo all’asciutto, mentre mia figlia ed io volevamo vivere quest’esperienza in acqua da tempo. Ad ogni tuffo con maschera e boccaglio ci ritrovavamo faccia a faccia con una di queste creature marine giganti, mentre intorno a noi ce n’erano almeno altre 40 o 50 di tutte le taglie, di tutte le età. Le loro silhouette, il loro movimento, la loro pelle a pois e la dolcezza infinita di questi giganti del mare ci ha fatto vivere un momento di grande emozione e serenità…niente a che vedere con il film “lo squalo”!!
L’emozione più forte?
“Eravamo nel nostro lodge, nel cuore della savana e habitat naturale dei leopardi e giustamente una femmina di leopardo aveva scelto la terrazza del bungalow vicino al nostro per dare alla luce i suoi cuccioli. È stato allo stesso tempo emozionante e terrorizzante vedere une mamma leopardo allattare i suoi cuccioli a pochi metri da noi. Non potremo mai ringraziare madre natura e madre leopardo per averci fatto questo meraviglioso regalo. Allo stesso tempo l’adrenalina era assicurata, non abbiamo mai potuto abbassare la guardia, una femmina di leopardo con dei cuccioli da proteggere non ama essere avvicinata e disturbata, i rangers del lodge vegliavano costantemente su di lei e su di noi. È stata un’esperienza unica, forte e rarissima, quando si dice “into the wild”…
Lo spavento più grande ?
“Ho scelto questa foto perché trovo che incarni alla perfezione «tre generazoni di charly’s angels » con una grande passione comune, i grandi spazi, la natura selvaggia, gli animali, la libertà, in una sola parola l’Africa . È una foto per noi preziosa, un ricordo indelebile di questo meraviglioso viaggio, noi 3, insieme.”
Cosa stupisce ?
“Quando si pensa alla Tanzania del Sud, ci si immagina una natura brulla, secca, con pochi alberi e senz’acqua. Invece contro ogni aspettativa vi troverete immersi in una natura ricca, folta, verdeggiante. Gli alberi di acacia in fiore a Selous, l’acqua cristallina del lago Tanganika, l’erba verde dove brucano migliaia di impala a Ruaha vi faranno ricredere sull’idea che avete dell’Africa. È stato, come sempre, per mia figlia, mia madre e me, anche se conosciamo bene questo meraviglioso continente, un momento di grande stupore e meraviglia. Questo paese non delude mai! “
Il lodge che avete preferito ?
“Il nostro lodge nel parco di Selous era semplicemente incredibile. Un’oasi di quiete, eleganza, classe e confort nel cuore di una riserva grande quanto la Svizzera. In questo luogo segreto e completamente fuori dal mondo il lusso è dappertutto. Dalle tende di tessuto spaziose, aperte e perfettamente integrate nella natura. Dalla doccia esterna (ma anche da quella interna) da cui sentirete grugnire gli ippopotami che vivono nel lago sottostante. Dalla tavola apparecchiata con gusto, fini porcellane e bicchieri di cristallo. Al servizio impeccabile e semplice, allo staff affettuoso e attento. La dimensione umana qui va oltre a tutto, il manager del lodge ad esempio è appassionato di costellazioni, la sera, dopo cena lontano da luci e rumori con un bicchiere di vino in mano vi racconterà di stelle, pianeti, via lattea…naso all’insu’ la volta celeste vi lascerà senza parole”.
Una raccomandazione ai viaggiatori che vorrebbero avventurarsi nel sud della Tanzania?
“La domanda classica dei viaggiatori è «qual è il miglior periodo per viaggiare in Tanzania del Sud”. Sono solita rispondere “la stagione secca» anche se in realtà ogni stagione ha i suoi vantaggi. Io cerco sempre di viaggiare fuori stagione, all’inizio della stagione delle piogge. La natura è più rigogliosa e c’è poca gente, si ha l’impressione di essere soli al mondo e di avere i parchi solo per sé e questo non ha prezzo”
L’ultima parola?
“Non una parola ma un ricordo ha avuto l’ultima parola sul nostro viaggio. Stavamo raggiungendo la pista di decollo di Ruaha per tornare in Europa quando una famiglia di ghepardi, erano almeno una decina, è venuta a salutarci. Ci siamo fermati e loro si aggiravano curiosi e tranquilli intorno alla macchina, abbiamo avuto la sensazione che ci volessero impedire di partire, un momento, l’ultimo indimenticabile.”
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